Troppi lampioni spenti. Il sindaco: «Situazione tragicamente ridicola»
Da 18 mesi il piazzale della stazione attende un potenziamento dell'illuminazione. L'Enel impiega settimane o mesi per cambiare delle lampadine
Proseguono le segnalazioni dei cittadini su lampioni spenti da settimane in tutta la città. Il problema non riguarda solo il comune di Saronno, ma tutti i paesi della zona. Lo stesso sindaco di Tradate, circa un anno fa, per protesta era salito su un lampione per cambiare una lampadina. Risultato: la società che gestisce il servizio voleva andare per vie legali. Ma le lamentele dei cittadini proseguono anche a Saronno. Molte le zone della città che sono al buio da giorni, anche settimane. «È tragicamente ridicolo che l’Enel sostenga che i Comuni devono segnalare gli interventi e le priorità – spiega il sindaco Pierluigi Gilli -: occorre forse parlare di priorità quando si tratta di cambiare una lampadina? Anche se ne bruciassero 50 al giorno, occorre forse mobilitare un’armata per sostituirle tutte?» «Curioso è che quando un Comune, nella fattispecie il nostro – prosegue il primo cittadino -, definisce prioritario un intervento, aspetti ancora l’intervento stesso dopo 18 mesi». Gilli porta l’esempio dell’illuminazione di Piazza Cadorna, zona per la quale l’amminstrazione aveva iniziato a studiare un progetto per potenziare le illuminazioni e aumentare così anche il senso di sicurezza dei cittadini. «Abbiamo richiesto il potenziamento a febbraio 2002 – spiega – ad aprile 2003 ci siamo accordati sul contratto; ad ottobre 2003 è tutto come prima, nonostante plurimi solleciti. Si è pensato, in alternativa, di creare una nuova illuminazione di competenza comunale; risultato: per avere la linea della corrente, ovviamente da separare da quella esistente, che rimane dell’Enel, sono state richieste somme spropositate». |
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