«Alta adesione allo sciopero: occorre riaprire la trattativa nazionale»
Angelo Zappoli, RC, valuta la protesta odierna come una parziale sconfitta dei sindacati
Allo sciopero degli autoferrotranvieri indetto dai sindacati di base hanno aderito il 38 per cento dei lavoratori dell’Avt. Una percentuale che – secondo Rifondazione Comunista – testimonia come l’accordo nazionale e quello locale sui trasporti non abbiano trovato il consenso che CGIL-CISL-UIL si aspettavano.
«Non dimentichiamo – spiegano in una nota Oscar Bellosi Angelo Zappoli, rispettivamente segretario cittadino e capogruppo in consiglio comunale – che i lavoratori giustamente rivendicano quanto spetta loro da tempo, quanto era stato già contrattato e firmato da due anni. Per questo sono nuovamente scesi in sciopero, per difendere un contratto nazionale degno di questo nome, che troppi vorrebbero archiviare».
Il documento di Rifondazione non ha dubbi nel criticare l’accordo romano del 21 dicembre: «Accettare un aumento di 81 euro dopo aver firmato un contratto che ne prevedeva 106 – continua la nota – e accettare 970 euro di una tantum che non sono nemmeno un terzo di quelli dovuti ai lavoratori per compensare il ritardo contrattuale, non può essere un buon accordo».
Ancora più netta l’opposizione al patto siglato pochi giorni fa a Villa Recalcati: «visto che i 330 euro concordati non entrano stabilmente in busta paga, ma sono erogati come premio annuo. È un accordo dove gli interessi dei lavoratori sono subordinati alla concertazione fra sindacati confederali, enti locali ed aziende, un accordo che ha lo scopo di prevenire le "conflittualità che possono avere ricadute negative sull’utenza».
Un duro j’accuse contro il "modello Varese"; modello si, ma «di smantellamento del contratto nazionale».
Rifondazione poi critica i dati con cui i sindacati confederali hanno salutato l’approvazione dell’accordo provinciale da parte dei lavoratori Avt: a larga maggioranza e con solo una decina di "dissidenti", sostiene Cgil; «bocciato da circa il 30% dei lavoratori Avt in un’assemblea che ha visto presente solo la metà dei lavoratori» ribatte Rifondazione.
«Occorre dunque – conclude il documento – riaprire la trattativa nazionale, per garantire il rispetto dei diritti maturati coinvolgendo tutte le organizzazioni sindacali che, come si é visto oggi, riescono ad avere una rappresentatività superiore ad altre organizzazioni che firmano accordi senza nemmeno consultare i lavoratori».
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