CRC-102A: compie cinquant’anni il primo calcolatore italiano
La ricorrenza è un’ottima occasione per riflettere sulla storia dell’informatica
Arrivava cinquant’anni anni fa, al Politecnico di Milano, il primo “calcolatore automatico” in Italia, precursore dei moderni computer. Era infatti il 1954 quando Gino Cassis, Rettore del Politecnico, riuscì ad ottenere i fondi del piano Marshall per ottenere quello che era l’oggetto del desiderio delle più grandi università e dei più prestigiosi centri di ricerca. Eppure, all’atto dell’acquisto, in molti consideravano la scelta da Gino Cassis uno spreco di denaro: il Politecnico però dimostrò immediatamente il contrario, fornendo servizi molto utili a moltissime aziende del nord, come la Edison, l’Ismes e la Pirelli. Il calcolatore in questione si chiama CRC-102A e, ai tempi, era decisamente all’avanguardia, anche se i guasti avvenivano ogni cinque ore circa. L’evento ha avuto un’importanza cruciale per l’informatica in Italia, portando alla nascita del primo corso di calcolo numerico e, due anni più tardi, del corso annuale per ingegneri elettronici. Su CRC-102A si sono quindi formati i nomi più importanti del periodo d’oro dell’informatica in Italia, certamente legato al nome Olivetti.
Questa ricorrenza è quindi un’importante opportunità per ragionare sull’evoluzione dell’informatica, un’evoluzione repentina e spesso difficile da capire. Così si è cominciato a fare proprio al Politecnico, con il convegno dell’11 novembre “La nascita dell’informatica in Italia. 1954: il primo calcolatore elettronico del Politecnico di Milano”, in cui si è parlato della storia passata (era presente il “papà” di CRC-102A, Luigi Dadda) e delle prospettive future.
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