«Ma quale attacco al volontariato, la nuova legge è una rivoluzione»
Enrico Salomi (UDC) ribatte alle preoccupazioni espresse dai Csv circa gli effetti del decreto sulla competitività
Riceviamo e pubblichiamo
Egregio Direttore,
in seguito alla visita a Busto Arsizio del Ministro Carlo Giovanardi ho potuto leggere sul suo quotidiano un articolo dal titolo (“Competitività, a farne le spese è il volontariato”).
La realtà, caro Direttore, è che siamo di fronte ad una rivoluzione epocale, che comporta la rivisitazione totale dell’assistenza e del volontariato, ma la preoccupazione di qualcuno sembra essere soltanto quella di come vengono gestiti i finanziamenti provenienti dalle Fondazioni Bancarie.
Capisco le inquietudini dei 77 Centri Servizi provinciali, che hanno naturalmente a cuore il proprio futuro, ma da qui a dire che il governo ha tagliato i fondi per il volontariato mi sembra che ce ne passi…
Non si possono infatti confondere i Csv con il volontariato tutto e non si può impugnare la bandiera del volontariato tutto per difendere interessi un pò più “prosaici” di come in realtà vengano confezionati.
In ogni caso, è notizia proprio di questi giorni che il Governo intende modificare la legge quadro 266/91 sul volontariato con il disegno di legge sulla competitività, che è stato presentato in Parlamento.
La posta in gioco equivale a circa 50 milioni di euro provenienti dalla Fondazioni Bancarie.
Ebbene, il testo del Governo prevede che sia trasferita ai comitati di gestione regionali fino alla metà delle risorse destinate, se i comitato lo vorranno, ai Csv, lasciando dunque a questi enti le risorse necessarie allo svolgimento delle proprie attività.
L’emendamento prevede poi che i comitati di gestione, sentiti i Csv, finanzino progetti presentati dalle organizzazioni di volontariato operanti sul territorio con una quota consistente: il rimanente sarà quindi destinato a progetti di Servizio Civile Nazionale, selezionati su base territoriale e con il coinvolgimento del Terzo Settore.
Credo che, grazie al buon senso del Ministro Giovanardi, si sia giunti ad una mediazione che salvaguardi gli interessi di tutti.
Quelli delle Fondazioni Bancarie (che lamentavano un aumento esponenziale delle somme versate ai Csv a partire dal 1991) e quelli dei Csv (che quindi non saranno “espropriati” dei servizi che garantiscono al territorio, pur nell’ottica di una corretta distribuzione delle risorse).
Penso insomma che sia stata fatta una giusta “media ponderata” con l’aiuto ed il supporto delle realtà del volontariato: la speranza è che preoccupazioni e timori siano adesso superati per costruire un Welfare migliore con il supporto di tutte le parti in causa.
Cordialmente,
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