Festa delle Opere, un’iniziativa anche per le famiglie

Inaugurata la dodicesima edizione dell’assemblea della Compagnia delle Opere Alto Milanese a Malpensafiere fino a domenica 3 luglio

È stata inaugurata venerdì pomeriggio 1° luglio la dodicesima edizione della Festa delle Opere della Compagnia delle Opere dell’Alto MiIanese, che per il secondo anno si svolge a Malpensafiere, da venerdì a domenica 3 luglio. Da anni questa associazione di piccole e medie imprese coglie l’occasione dell’assemblea dei soci per organizzare un’iniziativa aperta a tutti, soprattutto alle famiglie. L’ingresso è libero sia alle mostre – due quelle in programma, “Radici cristiane dell’Europa” a cura del professor Franco Silanos e “Il sale della terra” -, che agli incontri e soprattutto alle iniziative che coinvolgono i bambini per cui è stata allestita un’area apposita. Unico appuntamento a pagamento è il concerto di Davide Van De Sfroos sabato 2 luglio alle 21 e 30. Come ogni anno parte del ricavato delle festa andrà in beneficenza: quest’anno l’organizzazione scelta è la Libreria dello Spirito di Mosca, nata su iniziativa del Centro Russia Cristiana.

Il primo incontro della tre giorni è stato quello che ha visto Aldo Brandirali, Assessore allo Sport e ai Giovani del Comune di Milano, e Raffaele Cattaneo, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, confrontarsi con il tema “La politica per chi, per cosa”. Centro del dibattito, moderato dal direttore di Rete 55 Matteo Inzaghi, è stato il rapporto che lega politica, passione e potere e quello che esiste invece fra i politici e il “popolo”.

«La politica – ha esordito Cattaneo – nasce prima di tutto dalla passione, dal desiderio di perseguire per se stessi e per gli altri il bene e il vero. Nessuno sceglie questa strada solo per un tornaconto personale e anche l’immagine dei politici come privilegiati è per alcuni aspetti un’immagine sbagliata che i media rimandano. Credo che, anche in base agli insegnamenti di Don Giussani, amministratori e cittadini dovrebbero unire le forze per lavorare insieme, per sconfiggere uniti il senso di impotenza che spesso i politici sentono di fronte a situazione di crisi».

Si concentra sulla scuola di Don Giussani anche Brandirali, che sottolinea come «le sue parole mi hanno insegnato a guardare la realtà. Imparare a riconoscere quello che mi succede davanti è necessario per usare il potere di cui i cittadini ci investono per essere utili. Ma la politica non si risolve in una semplice appartenenza politica, ma è mettersi in gioco e porsi domande per affrontare sempre al meglio nuove situazioni».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Luglio 2005
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