Sos Mastini: il comitato rilancia il proprio progetto

La riunione di presentazione ha fatto registrare un buon successo di pubblico. La questione palaghiaccio primo passo per il futuro

La squadra di hockey per quest’anno non sarà ai nastri di partenza della serie A, ma pattini, stecche e caschi non andranno in pensione. Non adesso, per lo meno.
In città rimane vivo ed attivo il comitato "Sos Mastini" che ieri sera si è presentato in una seduta aperta al pubblico che si è volta al circolo cooperativo di Belforte. Pubblico che ha risposto molto bene: alla serata sono intervenuti (foto in basso) una settantina di tifosi ed appassionati (tra loro l’ex giocatore Vittorio Trani, campione d’Italia con la Kronenbourg ed il consigliere comunale Fabrizio Mirabelli) decisi a muoversi per il rilancio della formazione giallonera.

Massimo Brusa, Luca Gardani, Gianni Gavioli, Luca Grimoldi, Gigi Ruberti, Massimo Taglioretti e Cristiano Talamona sono i sette referenti del comitato (foto a lato) che si è costituito tempo fa per provare a salvare la squadra, abbandonata dalla famiglia Colombo. Alcuni di loro tra l’altro, erano stati contattati mesi fa dai "signori Shimano" per aiutare la dirigenza giallonera ad allestire la formazione per il prossimo anno, un progetto poi naufragato per l’abbandono dichiarato da Amedeo Colombo. I responsabili avevano già contattato un nuovo allenatore, il russo Vassilev, che avrebbe portato a Varese quattro giovani promettenti da Mosca ed un portiere di esperienza su cui basare un gruppo "forte" dal quale ripartire.

Proprio questa serie di "contatti", che per ora non sono serviti all’hockey varesino, ha però convinto i responsabili di Sos Mastini a non demordere: il comitato ha così deciso di tenere duro almeno per qualche mese per porre le basi di una nuova società che possa ereditare la storia giallonera. La priorità attuale è quella di contattare la commissione sport del Comune in modo da fare chiarezza, una volta per tutte, sul palaghiaccio: senza prospettive per la "tana" non ci sarà futuro neppure per la squadra. In seconda battuta si cercherà un trait d’union con i responsabili del settore giovanile che, dopo un approccio iniziale con il comitato, non hanno ancora deciso che strada seguire. La sfida maggiore per Sos Mastini sarà comunque quella di raccogliere risorse tra l’imprenditoria locale, coinvolgendo anche alcuni portabandiera "storici" dell’hockey di casa nostra. Che, non dimentichiamolo, vanta nella propria bacheca due scudetti ed una Federation Cup, unico trofeo continentale mai vinto da un club italiano.

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Pubblicato il 08 Luglio 2005
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