Una legge sui tempi della città
I primi risultati della ricerca Irer – Consiglio regionale: buona risposta dei Comuni ma ancora tante criticità
“La gestione della risorsa tempo, sempre più preziosa e scarsa, incide anche sulla qualità della vita sociale, oltre che individuale. E’ importante poi segnalare la significativa ricaduta di un miglior coordinamento degli orari e dei servizi sulla qualità dell’ambiente nelle città ”, così il Vicepresidente del Consiglio regionale Marco Cipriano, che ha introdotto questa mattina i lavori del seminario dedicato all’attuazione della legge regionale sui tempi delle città.
E’ stata presentata oggi, infatti, una ricerca commissionata all’Irer dal Consiglio regionale, con cui si fa il punto sull’attuazione della legge n.28 del 2004, “ Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città”.
In quella legge (secondo una linea di studio e di verifica dei risultati di attuazione degli strumenti legislativi inaugurata dal Consiglio regionale da alcuni anni) era stata per la prima volta inserita una “clausola Valutativa”, ossia una previsione esplicita di obiettivi, tempi di realizzazione e modi con i quali la Giunta trasmette al Consiglio una relazione sul processo di valutazione dei risultati dell’iniziativa legislativa.
La legge 28 prevede di dare impulso all’ organizzazione di Piani territoriali comunali degli orari, anche attraverso il finanziamento di progetti presentati dai Comuni.
Il finanziamento regionale complessivo è stato di 2.996.157 €.
Abbastanza vivace la risposta dei Comuni al bando regionale per la realizzazione dei progetti di coordinamento dei tempi e degli orari: 67 progetti presentati, di cui 23 in provincia di Milano, 10 in provincia di Pavia, 8 in provincia di Brescia, 7 di Bergamo, 5 di Como, 4 di Lecco, 4 di Varese, 2 di Cremona, 2 di Lodi, 1 di Mantova, 1 di Sondrio.
I progetti hanno privilegiato soprattutto i settori di intervento della mobilità e dell’impatto ambientale, degli orari scolastici e dell’accessibilità dei servizi alla persona.
In generale si è rilevato un interesse diffuso per i temi delle politiche temporali e delle pari opportunità, cui si affianca la difficoltà di realizzare concretamente azioni in grado di rispondere alle criticità, anche in ragione della molteplicità dei soggetti coinvolti.
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