Latin King: la gang internazionale alleata della Provincia
Sono il gruppo etnico più importante al mondo. Ora promettono di abbandonare i crimini per promuovere l'integrazione. Per l'occasione in incognito a Milano il leader King Mission
Una simbologia precisa, un sistema di regole da rispettare per far parte del gruppo, un’etica che spesso si sporca di sangue. Se esistono veramente le bande metropolitane, ed esistono, allora i Latin King sono la versione globalizzata di queste gang. Questo gruppo composto di emigrati latini, principalmente portoricani, è nato a Chicago negli anni ’40, e da allora si è diffuso in tutto il mondo, Europa compresa. Nonostante la presenza maggiore si attesti in Spagna, anche in Italia sono arrivate delle diramazioni di questa istituzione, fortemente gerarchica e organizzata come una multinazionale. Solo a Milano la band conta circa 20mila presenze, per lo più giovanissimi.
Come ogni cricca i Latin King si riconoscono: hanno una loro forma di saluto, vestono come i rapper americani, si firmano con il simbolo della corona e rimandano spesso alla simbologia di felini come il leone e la tigre. La band si è sempre immischiata, nel mondo, in fenomeni criminosi come il traffico di droga e l’omicidio. A Milano il termine "Latin King" è apparso sulla stampa nel gennaio 2004, quando una ragazza peruviana di un capo del Comando venne violentata da un gruppo di Latin King. Così è iniziata una guerra interna alla banda, che ha portato ad altri stupri e all’omicidio, lo scorso 18 marzo, di un giovane ecuadoriano di fronte alla discoteca Matisse.
Ora però, dopo tre anni di duro lavoro in un progetto dell’Assessorato alla Pace milanese, potrebbe arrivare una svolta epocale, almeno nel nostro paese: domani (giovedì 20) ci sarà l’annuncio di un patto sottoscritto tra il capo internazionale dei Latin King e le istituzioni milanesi, per rendere legale l’attività della gang, riconosciuta come gruppo culturale e di sensibilizzazione etnica. La notizia, apparsa oggi sulla Repubblica, viene discussa e dibattuta attualmente su diversi blog. Si tratta di una svolta interessante sia per quanto riguarda questa multinazionale delle gang, sia per l’approccio delle istituzioni a questi problemi.
In questi tre anni gli educatori milanesi hanno provato a scoprire e conoscere le vere radici della banda che, nella sua filosofia di base, potrebbe ottenere scopi nobili. Tra gli slogan del gruppo figurano frasi come "Un Re Analfabeta è un Re Debole, un Re Debole non ha posto in una nazione forte", cosa che rappresenta lo sforzo di alcuni membri del gruppo nel promuovere l’istruzione superiore tra gli immigrati di seconda e terza generazione, oltre all’integrazione che si concili con le tradizioni etniche. Senza peccare di revisionismo, quindi, per la prima volta si prova a parlare, dando un riconoscimento e una nuova responsabilità ai capi del gruppo. Per sottoscrivere la pace il gruppo si impegna ad abbandonare le attività clandestine, in cambio otterrà il sostegno della Provincia come associazione formalmente riconosciuta. In occasione dell’annuncio arriverà a Milano il capo supremo dei Latin King a livello mondiale: King Mission, arrivato da Chicago in incognito. Accanto a lui King Gringo, leader milanese. I Latin King hanno stretto un patto con le istituzioni anche in Catalogna, anche se nel resto della Spagna continuano ad essere considerati un’organizzazione illegale.
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