Chiude il depuratore, vincono i cittadini

Da anni i cittadini residenti nella zona della ex-Fraschini protestavano contro il maleodore proveniente dalla struttura. Il sindaco Galliani:«L'area è da bonificare»

Per gli abitanti della zona di via Torino a Brenta è una mezza vittoria la sospensione dell’attività al depuratore di Cittiglio, accanto all’ex-conceria Fraschini (acquistata di recente dal gruppo Polita, ndr), lungo la strada statale 394. Le puzze che da tempo ormai invadevano l’intera area, sembrano essere svanite. Secondo gli abitanti la colpa è del depuratore funzionante fino a pochi giorni fa. Dal 2001, infatti, il depuratore della Fraschini è stato venduto alla società Acquatech (della quale era socia anche la Fraschini che poi ha ceduto la sua quota al gruppo Polita, ndr) che ha modificato l’impianto per la depurazione delle acque di scarico fognario e per le acque insustriali. Inizialmente la struttura, che è nel comune di Cittiglio, aveva ottenuto un’autorizzazione regionale a funzionare e il comune di Brenta vi convogliava le acque del proprio collettore per depurarle. Oltre al comune di Brenta Acquatech faceva arrivare da Orta 90 metri cubi al giorno di acque industriali provenienti da aziende di rubinetteria. In seguito Brenta ha convogliato le sue acque sul depuratore di Laveno sganciandosi dall’impianto di Cittiglio.
Da allora è nata la polemica con i cittadini che hanno intrapreso una lunga battaglia nei confronti degli amministratori e dell’azienda posizionando striscioni contro le puzze e chiedendo verifiche all’Arpa. Nel corso degli anni sono stati disposti numerosi controlli dell’Arpa ma non è mai stata rilevata puzza. L’impianto, in effetti, è dotato di tutte le caratteristiche tecniche tese all’abbattimento degli odori. Ad una prima diffida della Provincia, poi, seguono una serie di conferenze di servizi tra impresa e amministratori. Nel frattempo l’autorizzazione regionale ambientale è scaduta e per alcune inadempienze non è stata rinnovata. Dal 1° novembre l’impianto non riceve più acque e sta smaltendo l’ultimo carico per poi arrivare a fermarsi completamente.
Nel terreno a lato del depuratore, però, sono stati effettuati alcuni scavi che non lasciano presagire nulla di buono. La zona, infatti, è da sempre sotto osservazione per la possibile presenza, dopo due secoli di lavorazione delle pelli, di fanghi provenienti dalla conceria poco sotto il livello del terreno. I fanghi di una conceria sono ricchi di cromo e arsenico oltre ad altri elementi inquinanti e bisognerà capire se quella zona, dove tra l’altro passa a pochi metri un affluente del Boesio, dovrà essere esaminata. Il sindaco di Cittiglio Galiani non esclude che la zona vada bonificata e annuncia che presto bisognerà effettuare dei rilievi con l’Arpa. Questi rilievi pare non siano stati ancora fatti come confermano dall’ufficio stampa dell’Agenzia regionale per l’ambiente.

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Pubblicato il 14 Novembre 2007
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