“L’incendio ci ha distrutto mobili e morale”
Il proprietario degli Arredamenti Moro guarda con gli occhi pieni di lacrime quarant'anni di lavoro andati in fumo. Il custode, salvato dai vigili del fuoco, è sotto choc
Il fumo si vede ancora che si alza dalle macerie di quello che era lo spazio espositivo degli Arredamenti Moro. I Vigili del Fuoco hanno lavorato tutta la notte e buona parte della mattina di venerdì 1 agosto per spegnere l’incendio che ha distrutto oltre mille metri quadrati di mobili, cucine e camere da letto in particolare, distribuiti su due piani nello stabilimento di via Quasimodo a Lonate Pozzolo. Il proprietario, Giuseppe Moro, guarda con gli occhi pieni di lacrime la sua creazione andata in fumo: in quarant’anni mai un problema, mai una minaccia (tant’è che si esclude la matrice dolosa dell’incendio), l’impianto curato e in regola. Sulle cause chiariranno le indagini dei carabinieri e dei Vigili del Fuoco. I dipendenti dell’azienda, una decina circa, vanno avanti e indietro portando faldoni di scartoffie, fatture e qualche oggetto risparmiato dal fuoco e dal fumo in un ufficio sul retro del cortile. I tanti passanti si fermano a guardare, colpiti nel vedere solo lo scheletro di uno stabile che ormai era parte integrante del panorama di Tornavento, frazione di Lonate Pozzolo fatta di fabbriche, case e aerei che passano a ritmo incessante sui tetti. Il custode della ditta, Renato Mainoni, da sempre dipendente degli Arredamenti Moro, poca voglia di parlare, è ancora scosso dal brusco risveglio di questa notte: un passante ha visto il fuoco, ha avvertito un vicino che ha svegliato Mainoni, la moglie e la figlia, fatti scendere dal balcone della loro abitazione dall’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco. Lo choc è comprensibile e passerà a fatica. Tutti sono andati a deporre nella stazione dei carabinieri di Lonate Pozzolo, raccontando quello che hanno visto e le possibili cause del disastro. I danni non sono quantificabili, è andata distrutta la maggior parte dello spazio espositivo, ma anche il resto dei mobili è da buttare e non sta meglio il morale di proprietari e dipendenti. Il domani? Giuseppe Moro stringe i pugni e se ne va. Veder andare in fumo quarant’anni di lavoro fa male, ripartire sarà dura, ma gli Arredamenti Moro sono una delle realtà più importanti del territorio e, anche se a fatica, i proprietari troveranno le forze per risorgere.
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