Pd: “Il nuovo orario di Trenitalia è irricevibile”

Stefano Tosi, consigliere regionale: "La Regione non può scaricare tutto sulla società dei trasporti, con cui condivide la responsabilità dei disservizi"

Centodieci treni soppressi di cui solo 58 sostituiti con autobus e un aumento imprecisato per biglietti e abbonamenti. È questo lo scenario che si prospetta ai pendolari lombardi nei prossimi mesi. La riduzione del numero dei treni è imminente, perché Trenitalia ha deciso di rivedere l’orario invernale e di scindere il traffico locale da quello a lunga percorrenza, il che significa che saranno tolti numerosi treni pendolari e molti di quelli rimasti non arriveranno più a Milano Centrale ma nelle altre stazioni milanesi, come Porta Garibaldi e Lambrate, riducendo la possibilità di integrazione con la mobilità urbana.
Alcuni casi: da Como a Milano, dov’è in servizio il Cisalpino, vengono tolti i treni delle 7,55 e delle 8,55, sostituiti da un 8,11 e un 9,16, ma soprattutto non vi sarà alcun Cisalpino in partenza da Milano tra la corsa delle 19,10 e quella delle 0,10, perché verranno soppressi il 20,25 e il 21,12.
Da Milano a Brescia, invece, saranno sostituiti molti intercity con gli Eurostar-City, dal costo maggiore. Ad esempio da Brescia a Milano la tratta singola costa in Intercity 11,00 euro, in Eurostar 13,30. Il passaggio da Intercity a Eurostar, dovrebbe costare circa il 15% in più per biglietti e abbonamenti.
«Questo orario è irricevibile – dichiara il consigliere regionale Stefano Tosi – ma la Regione non può ora scaricare tutto su Trenitalia, con cui condivide la responsabilità dei disservizi quotidiani di pendolari e viaggiatori. Come può la Regione pensare in questo quadro di chiedere ai pendolari aumenti delle tariffe a partire dal prossimo anno, a maggior ragione ora che il servizio sarà più scarso e più scomodo? La Regione deve farsi sentire e deve mettere mano alla riforma dei propri strumenti legislativi. Occorre far ricorso anche ad altri operatori, italiani o stranieri, per ampliare e migliorare l’offerta del servizio, cosa che la Regione non è riuscita a fare in questi anni».
Secondo Maria Berrini, responsabile regionale ambiente del PD lombardo, «il treno è un mezzo di gran lunga più ecologico, più economico e più sicuro rispetto all’automobile, e una politica seria dovrebbe incentivarne l’uso, non scoraggiarlo. Il PD lombardo – ricorda Berrini – sta conducendo una campagna di informazione e di ascolto dei pendolari, attraverso questionari che sono stati distribuiti nelle stazioni. Quello che vogliamo è dare voce a chi quotidianamente utilizza il treno, e non è contento».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Ottobre 2008
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