Sky City, avanti ma con giudizio
Riprende l'iter dopo lo stop imposto dalla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Gigi Bossi. Ancora in dubbio la data del 27 ottobre per l'approvazione in consiglio
Variante 336, dopo 4 mesi di stop si riparte: si è riunita mercoledì la commissione urbanistica, alla presenza dell’assessore Bossi e del nuovo dirigente del settore Filippo Ciminelli. Una seduta, per così dire, di passaggio, per riprendere il filo della questione dopo la lunga pausa seguita all’arresto dell’ex dirigente architetto Gigi Bossi. «Abbiamo l’elenco delle pratiche poste sotto sequestro dalla magistratura: nessuna di esse riguarda l’area 336. Non credo – ha spiegato Ciminelli – che a fronte di una indagine si possa fermare tutta l’attività amministrativa». Si riparte dunque, nonostante i dubbi delle opposizioni. Nel corso della seduta è stato ripresentato il testo della variante emendato dopo l’accoglimento di otto osservazioni presentate da privati (tra cui Impregilo), enti (Comune di Samarate) e partiti politici (PD e Lega Nord), nonché sulla base delle indicazioni della Regione. Un ulteriore passaggio in commissione dopo la verifica tecnica da parte del nuovo dirigente, che ha confermato la regolarità del procedimento senza introdurre modifiche di sorta. Confermato anche il parere legale che assicura «ampie garanzie» di fronte alle ipotesi di ricorsi, ventilati da Immobiliare Futura (gruppo Coop)
Quali dunque i tempi? Il sindaco Mucci aveva ipotizzato l’approvazione in consiglio comunale nella seduta del 27 ottobre. Ma a prevalere sembra la prudenza, come confermato dal presidente del consiglio comunale Donato Lozito: «Non ritengo che si possa definire già da oggi il timing previsto dal sindaco. Si svilupperà il lavoro passo passo, senza forzare la mano». Nessuna fretta, anche se le opposizioni si sono lamentate dei ritardi nella comunicazione delle convocazioni, sintomi della voglia di procedere spediti da parte dell’Amministrazione: Matteo Ciampoli (Lega Nord) per protesta non ha partecipato alla seduta. Nel corso della prossima settimana, poi, sono previste una conferenza con tutti i portatori d’interesse ( martedì 14) e la seduta (giovedì 16) in cui si darà risposta all’ interpellanza presentata dal PD. Avanti dunque, ma con giudizio: «Quanto è successo – conferma l’assessore Massimo Bossi – è stato devastante per gli uffici ed è stato il motivo del ritardo. Dopo la pausa estiva i lavori sono ripartiti: se prima andavamo a duecento all’ora, ora procediamo a velocità più contenuta». La chiusura delle indagini su Gigi Bossi – prevista al massimo per fine mese – renderà più agevole il lavoro agli uffici. Sempre che il coinvolgimento nell’inchiesta dell’architetto Papa non porti ad un prolungamento della presenza degli inquirenti a Palazzo Broletto.
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