Autosilo a Villa Augusta, un comitato contro

«Il parcheggio sottorraneo comprometterebbe per sempre l’unico polmone verde di Giubiano!», non usa mezzi termini Manuel Campigli, responsabile del comitato “Salviamo il Parco di Villa Augusta”, un comitato nato sull’onda della decisione dell’amministrazione comunale di installare un parcheggio interrato nello spazio verde di via Nino Bixio per ovviare alla “grave carenza di parcheggi a servizio dell’Ospedale del Ponte”.

Galleria fotografica

Autosilo di Villa Augusta 4 di 7

Da tre giorni il comitato ha organizzato una raccolta di firme per bloccare l’intervento e ne ha già raggiunte 250 più altrettante mail. «Non possono rovinare la nostra Varese – dicono i frequentatori dello spazio verde accorsi per firmare – questo parco è un pezzo della nostra storia».

 Il sito individuato dal comune è un’area molto delicata poiché comprende lo storico parco e le sue alberature di grande valore. Il parcheggio, in accordo con il progetto presentato, coprirebbe un’area di 3.000 mq, di cui 2.600 mq di parco. Lo scavo sarà profondo 10 metri dall’attuale calpestio del parco più altri 5 metri di paratie in cemento armato al di sotto delle fondazioni e Il terreno rimosso sarà pari 25.000 metri cubi di terreno. A complicare le cose vi è il fatto che il parco si trova all’interno di una zona archeologica e di conseguenza ogni intervento necessita dell’autorizzazione della sopraintendenza che – come ci dicono dal comitato – non è stata ancora data. «L’amministrazione – dichiara il comitato – dovrà approvare una variante al Prg alla quale noi faremo opposizione nelle appropriate sedi, così come chiederemo alla sopraintendenza di negare l’autorizzazione»

Al progetto dell’amministrazione il comitato ha avanzato tutte le sue obiezioni raccolte in 11 punti: «allo stato attuale non sappiamo niente – dice il rappresentante di “Salviamo il Parco di Villa Augusta” – non sappiamo se è stato fatto un piano viabilistico per tutta la durata dei lavori; se è stato valutato l’impatto dei lavori sugli edifici adiacenti, tra cui una scuola; se è stata fatta una valutazione di impatto ambientale; i lavori comporteranno inoltre l’abbattimento di alcune piante di grandissimo valore tra cui un tasso di oltre settant’anni e alcuni esemplari di bellissimi lerici, senza contare che anche le altre piante verranno compromesse seriamente, così come è successo con i cedri di piazza Repubblica che hanno appena dovuto abbattere».
Il comitato avanza anche dubbi sulla legittimità del progetto ricordando che la zona rientra nella categoria AV2-S del Prg (ville e parchi di particolare interesse storico ed ambientale) e che in accordo con la legge “all’interno di un parco storico è esclusa la nuova edificazione, pur in sotterraneo”.