Distretto urbano del commercio, un progetto per cambiare la città

Ascom, Confesercenti, Amsc e amministrazione comunale insieme per partecipare al bando regionale che stanzia 22,5 milioni di euro. L'obiettivo: favorire il commercio di vicinato e dare un'offerta completa ai cittadini. Il progetto si inserisce nella definizione del Pgt

La città che diventa un centro commerciale all’aperto. Questo è il “sogno”, pronto a concretizzarsi, dell’amministrazione comunale di Gallarate che con Ascom, Confesercenti e Amsc ha presentato alla Regione Lombardia il progetto di distretto urbano del commercio. Il Pirellone ha infatti messo a disposizione 22,5 milioni di euro a livello regionale: nella nostra provincia, nel caso vengano accolte le idee presentate, ci sono 750 mila per Varese città e 1,241 milioni per gli altri distretti che nasceranno. Tra questi anche Gallarate, che nei tempi previsti (entro lo scorso 15 gennaio) ha depositato i documenti in Regione. In sostanza si tratta di creare, con l’alleanza tra i vari partner coinvolti, un’offerta diffusa e completa per favorire lo sviluppo dei negozi di vicinato rispetto alla media-grande distribuzione in un perimetro che va dal cimitero monumentale a piazza Risorgimento fino a viale Milano (con Gam e nuovo polo scolastico) passando da ospedale, stazione e centro città. Nel progetto sono coinvolti l’assessorato alle Attività produttive, al Marketing Territoriale e alla Cultura e quello alla Sicurezza oltre ad Amsc (impegnata nella promozione culturale e nella gestione di parcheggi e trasporto urbano) e alle associazioni di categoria sopra citate: gli ambiti di sviluppo individuati infatti coinvolgono l’illuminazione cittadina delle vie del centro, 15 nuove telecamere all’interno del perimetro individuato, la riqualificazione di piazza Garibaldi e Palazzo Minoletti (acquistato dal Comune per 1,7 milioni di euro, il contratto sarà depositato a breve), la decima edizione di Duemilalibri. Un progetto studiato a tavolino nei minimi particolari in sei mesi di collaborazione tra amministrazione, Ascom e Confesercenti: dal documento presentato in Regione è calcolato che il numero di esercizi del distretto gallaratese consta in 64 negozi alimentari, 330 non alimentari, 4 di media distribuzione (sopra i 250 metri quadri), 78 pubblici esercizi. Il distretto urbano del commercio a Gallarate si inserisce nel piano di governo del territorio in fase di elaborazione: «Si tratta di dare un nuovo volto alla città, rivedendo d’accordo con le associazioni di categoria, la faccia del commercio cittadino – spiegano Paolo Caravati, vicesindaco e assessore alle Attività Produttive, e Massimo Bossi, assessore all’Urbanistica -. Favorire gli esercizi di commercio di vicinato è uno dei nostri obiettivi: nei progetti dell’amministrazione c’è lo spostamento dei sei negozi di grande distribuzione esistenti in viale Milano ed una nuova definizione del concetto di grande e media distribuzione, per favorire l’accesso in città di operatori che si sono dimostrati interessati. Quell’area andrà poi riqualificata, per fornire un’offerta adeguata al nuovo polo scolastico e alla Gam. Vorremmo poi ampliare l’area mercato, rimettere in sesto aree dimesse importanti con l’inserimento di spazi verdi. Un disegno importante». A spiegare la natura del progetto è Marco Introini, vice presidente di Ascom Gallarate, affiancato dalla presidente del Comitato Commercianti Centro Milena Betto e da Angelo Griggi di Confesercenti: «Quest’idea nasce dalla volontà di uscire dalla stagnazione che sta diventando recessione – spiega Introini -. Nel mondo i distretti urbani del commercio sono 60 mila, la Regione Lombardia ha recepito la spinta arrivata dalle associazioni di categoria che insieme hanno voluto fare sistema. Noi siamo convinti di aver presentato un buon progetto che vede la collaborazione di privati, associazioni e amministrazione comunale: se il nostro progetto verrà accolto, quello del Pirellone sarà un contributo importante al quale vanno aggiunti molti altri finanziamenti messi dai vari protagonisti coinvolti». Il progetto è al vaglio della regione che dovrà poi definire chi potrà usufruire dei fondi: «Siamo convinti di aver fatto bene – chiosa Bossi -. Se non arrivassero i soldi dalla Regione, andremo avanti comunque su questa strada. Il Pgt di Gallarate cambierà il volto alla città, recependo le istanze delle associazioni di categoria».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Febbraio 2009
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