La “fronda” gaviratese: “Ecco perchè ci hanno cacciato”

A distanza di dieci giorni dalle dichiarazioni del Sindaco Paronelli, i consiglieri "frondisti" scrivono una lettera aperta alla cittadinanza di Gavirate. Un testo dove i firmatari Foti Sechi, Alberio, Tardugno ( manca Lombardi, l’unico ad essersi dimesso spontaneamente) spiegano nuovamente le ragioni del proprio dissenso: « Cari cittadini, questa lettera ha l’unico scopo di fare chiarezza e spiegare perchè al Vice Sindaco Simone Foti, all’Assessore ai lavori pubblici, commercio e turismo Walter Sechi, ai Consiglieri delegati alla cultura Silvana Alberio ed allo sport Nicola Tardugno, sono stati tolti gli incarichi amministrativi dal Sindaco Paronelli.

• Nuova Sede Croce Rossa di Gavirate :
per la costruzione della nuova sede C.R.I. ( promessa oltre quattro anni fa dal sindaco ), in seguito ai continui rinvii e tentennamenti circa la partenza dei lavori, abbiamo chiesto certezze, anche attraverso la presentazione di una mozione in Consiglio Comunale, seguendo peraltro le forme istituzionali previste dalla legge.
La risposta è stata di continue false promesse con il risultato che la sede non verrà costruita perchè i soldi sono stati destinati ad altro e i volontari della Croce Rossa saranno costretti a convivere ancora a lungo con le crepe nei muri e i catini per terra per raccogliere le infiltrazioni di acqua.

• Cinema Garden ( sala di proprietà comunale ) :
in seguito alla cessazione della attività da parte del gestore, la sala cinematografica è tornata nella disponibilità della amministrazione comunale. Senza alcun tipo di programmazione e/o di discussione il sindaco “ decideva” di assegnare tale sala ad una neo-nata associazione,frettolosamente ( cioè senza che l’uso fosse preceduto da un regolamento), in via praticamente continuativa e a titolo gratuito ( era previsto un rimborso di soli 10 € per giorno di utilizzo più l’eventuale consumo di gasolio).Ritenemmo allora che così facendo non si davano pari opportunità a tutte le associazioni gaviratesi e manifestammo il nostro dissenso con un voto contrario.
A distanza di soli tre mesi il sindaco è stato costretto a modificare la precedente delibera di giunta, ammettendo così che le nostre “ perplessità “ non erano strumentali ma avevano fondamento.
Queste sono le “motivate ragioni” addotte dal sindaco per defenestrarci».

I quattro "contestarori" rinnovano la propria disponibilità a lavorare per la comunità gaviratese: «Noi siamo convinti di avere fatto la cosa giusta perchè abbiamo solo difeso gli interessi generali della comunità gaviratese; evidentemente il sindaco crede ed è convinto di potere gestire il comune come una una partita di basket, sostituendo il confronto e la mediazione con “ l’allontanamento” e “ l’espulsione “, ma non è così che funziona in democrazia !!».

E contro l’amministrazione Paronelli rialza la voce il piccolo comitato di residenti in viale Ticino che, dopo la presa di posizione di Ivano Franzetti, ripropone le critiche al progetto di cavalcavia sulla stessa strada di forte passaggio, un progetto che, nelle intenzioni dei progettisti, permetterebbe di collegare il centro commerciale con la pista ciclabile attraverso una strada privata.
Il comitato, che ha raccolto le firme di tutti i residenti interessati da un’opera che rovinerebbe la veduta sul Sacro Monte con i suoi 4,8 metri di altezza e che sarebbe di scarsa utilità visti i suoi 26 gradini per parte (« esclusi quindi i ciclisti, le mamme con passeggini, o i disabili in carrozzina…»), si appella all’amministrazione perchè fermi il cantiere già posizionato e cerchi alternative «più utili e meno dannose dal punto di vista paesaggistico».