Parte da Lozza il corteo dei trattori
Attorno alle 9 gli allevatori sono partiti alla volta di Gemonio, residenza del ministro Bossi, dove sono arrivati alle 10.30. Sfilata di carri agricoli in contemporanea con Arcore, a casa di Berlusconi. La protesta di Confagricoltura e Cia è contro il decreto di Zaia sulle quote latte
È partita la protesta dei trattori. Gli allevatori aderenti a Cia (Confederazione italiana agricoltori) e Confagricoltura si sono ritrovati all’alba di oggi, lunedì 2 marzo, all’interno dell’azienda agricola “La Bergamina” di via XXV Aprile a Lozza. A Gemonio i mezzi sono arrivati alle 10.30, passando sulla provinciale davanti alla chiesa di San Pietro. Una sessantina i mezzi riuniti nei cortili della fattoria. La manifestazione è stata organizzata per contestare il cosiddetto decreto Zaia, dal nome del ministro leghista dell’Agricoltura: nel testo votato in Senato non ci saranno più splafonamenti e non sarà possibile vendere quote a partire dal 1 aprile prossimo. In sostanza chi ha ricevuto una multa potrà pagarla rateizzandola. Gli allevatori potranno pagare fino a 100mila euro di multa con 10 anni di rateizzazione; da 100mila a 300mila euro con 20 anni di rateizzazione; oltre 300mila euro di multa con 30 anni di rateizzazione. L’interesse sulla rateizzazione sarà fra il 5 ed il 6%. Questa decisione scontenta gli allevatori delle due sigle sopra citate: «Non è giusto sfavorire chi ha sempre rispettato le regole, facendo favori a chi invece ha sempre sforato – spiega Pasquale Gervasini, presidente di Confagricoltura Varese -. Oggi andiamo in forze davanti a casa del ministro Bossi per chiedere che chi è virtuoso venga premiato, chi ha sbagliato paghi». Con Gervasini a guidare la protesta anache Giuliano Bossi, direttore di Confagricoltura Varese: «Le 114 aziende del Varesotto producono una quota minima di latte rispetto a quella regionale – commenta -, ma è latte di qualità superiore. Non ci stiamo che venga dato un “condono” a chi ha sempre fatto di testa sua in passato. Gli anni scorsi altri, una piccola minoranza, hanno protestato: oggi ci facciamo sentire noi. Il ministro Bossi ci ha assicurato che Zaia ci incontrerà a breve (sabato 28 febbraio si è tenuto l’incontro con il leader della Lega Nord, ndr). Siamo fiduciosi, ma non vogliamo essere dimenticati».
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