Teniamo puliti i sentieri di montagna
L'appello è stato lanciato dal presidente del Cai, Pierluigi Zanetti che sul tema, mercoledì 25 marzo alle 21,al Teatrino Santuccio di via Sacco, ha organizzato un dibattito aperto al pubblico
Chilometri di sentieri, in terra battuta o acciottolati, disegnati e fatti vivere nel corso dei secoli sulle montagne attorno a Varese, rischiano seriamente di finire divorati da incuria e vegetazione. Un patrimonio in via di estinzione che merita attenzione da parte delle autorità e dei singoli cittadini, coloro cioè che prima di tutti fruiscono di queste strade dei boschi.
«Il motivo per cui abbiamo deciso di richiamare l’attenzione sullo stato dei nostri sentieri deriva dall’attività dei nostri soci – spiega il presidente della sezione cittadina Pierluigi Zanetti (nella foto) – Solo a Varese abbiamo 2.600 tesserati che salgono a 9.000 se contiamo tutte le 19 sezioni in provincia: in pratica quindi ogni giorno abbiamo persone che fanno parte della nostra associazione in giro sui sentieri del Varesotto. Un monitoraggio quotidiano attraverso il quale ci arrivano segnalazioni e lamentele sullo stato in cui versano le strade che tagliano boschi e montagne. Non solo quelle più note ma anche tutte le altre, dal Poncione alla Martica al San Martino e via dicendo».
Lo scopo della serata del “Santuccio”, come detto, è quella di affrontare e risolvere le cose che non vanno: «Per questo abbiamo invitato tutti i possibili interlocutori, tutti coloro cioè che vivono le montagne, che le amano e che hanno a cuore il loro destino. Sono stati contattati i rappresentanti politici del Parco Campo dei fiori, della Provincia e dei Comuni, quelli degli enti economici come la Camera di Commercio e poi una marea di associazioni. Dagli Alpini ai gruppi micologici, dagli scout agli ambientalisti e tanti altri ancora. Vogliamo raccogliere il maggior numero di idee e uscire dal Teatrino con una relazione finale che sia la base per un intervento».
Zanetti spiega i vantaggi che un rapido ripristino di sentieri e strade bianche potrebbero portare al nostro territorio. «Guardiamo quanta gente utilizza le piste ciclabili: è il segnale che i cittadini apprezzano e usano gli “strumenti” che riavvicinano alla natura. Oltre a passeggiare e a pedalare però, molti gradirebbero scoprire la bellezza dei boschi e delle montagne, affrontando passeggiate con la famiglia e gli amici. Però bisogna offrire loro una segnaletica adeguata, sentieri puliti dal sottobosco e messi in sicurezza, anche in proiezione turistica. Ricordiamoci dell’Expo 2015: se possiamo offrire un “prodotto” di qualità, poi potremo promuovere il nostro territorio in tutto il mondo. Ricordiamoci anche delle peculiarità della “Linea Cadorna”, una struttura unica che potrebbe venire rilanciata e magari portare reddito per coloro che vorranno occuparsene».
Insomma, lo zaino del CAI sulla questione è pieno zeppo di spunti, anche perché gli uomini del Club Alpino oltre a monitorare la situazione da tanti anni si occupano già della manutenzione di alcuni tratti della rete sentieristica (in particolare della Via Verde Varesina). Non resta che partecipare al dibattito del “Santuccio”, con lo spirito della cordata che anima gli amanti della montagna: tutti hanno di che guadagnarci. In spirito, si intende.
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