I chirurghi: “Questa pillola non ha sono solo vantaggi…”

Il primario della ginecologia di Busto, Paolo Beretta, ricorda alcuni importanti dettagli che non vanno sottovalutati. decisamente scettico il dottor Ercoli e non solo per questioni etiche




«La pillola abortiva? Sì, però…». L’arrivo in Italia della Ru486 non raccoglie solo consensi e non solo per le ragioni etiche collegate all’interruzione della gravidanza.

Il dottor Antonio Ercoli, ginecologo dell’ospedale Del Ponte di Varese nonché presidente dell’Associazione Scienza e Vita, non è convinto della bontà di questa decisione: « Al di là del mio personale convincimento morale che mi porta ad essere obiettore, ritengo che si debba essere messi al corrente delle ripercussioni che l’aborto chimico provocato da questa pillola ha sulla donna. Innanzitutto l’interruzione si protrae per più giorni, anche per due settimane con il continuo sanguinamento, inoltre, nonostante in Italia la somministrazione avverrà in ospedale sotto stretto controllo medico, il processo verrà interiorizzato e privatizzato molto e psicologicamente i risultati potrebbero essere più pesanti di un intervento riparatore. Ci sono studi che dimostrano che pazienti che hanno effettuato l’interruzione chimicamente non abbiano più ripetuto l’esperienza una seconda volta, senza contare la trentina di casi di morte insorta in seguito a infezione. Al di là della mia contrarietà per principio, ritengo, dunque, che l’atto chirurgico sia, alla fine, meno traumatico per la donna».

Alcuni distinguo arrivano anche dal dottor Paolo Beretta, primario di ginecologia all’ospedale di Busto Arsizio: « Alla semplice domanda: favorevole o contrario, non posso che dirmi favorevole. Bisogna, però, che le donne sappiano che non sempre questa pillola è l’alternativa all’intervento. Oltre ai termini rigidi ( non oltre il 49esimo giorno dal ciclo), non si può escludere che l’interruzione avvenga senza problemi. C’è sempre la possibilità che, alla fine, si debba ricorrere al raschiamento per fermare l’emorragia. Una volta che si conoscono tutte le controindicazioni, credo che un aborto chimico sia vantaggioso sia perché evita l’anestesia sia perché non si arreca danno alla cavità uterina. Quindi, sono favorevole, ma con un adeguato counselling della donna»




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Pubblicato il 31 Luglio 2009
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