La minacciano per estorcerle denaro, lei li denuncia

Vittima una donna di Arcisate a cui i due uomini chiedevano 18mila euro. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza del Gaggiolo

estorsione arcisateL’hanno minacciata per estorcerle denaro, ma lei li ha denunciati alla Guardia di Finanza. Protagonista della vicenda una donna di Arcisate, figlia di un imprenditore agricolo. Ai finanzieri del Gaggiolo la giovane ha raccontato di aver subito delle minacce da due uomini sconosciuti i quali si sono presentati da lei in compagnia di un terzo individuo. Quest’ultimo non era un volto noto per la vittima perché era un fornitore di foraggi dell’azienda del padre in passato e ora rivendicava un “presunto credito” commerciale non saldato, in totale 18mila euro. La donna ha aggiunto che, per ottenere questa somma, i due uomini che spalleggiavano il supposto “creditore”, dopo aver fatto allontanare quest’ultimo, l’avevano esplicitamente minacciata. Uno di loro le aveva anche mostrato una pistola infilata nella cintola e le avevano richiesto, in pagamento della somma reclamata, assegni post-datati o, comunque, rate mensili in contanti, da consegnare in un successivo incontro, dato che al momento non risultavano disponibili.
A questo punto però la donna ha deciso di denunciare tutto alla Guardia di finanza. Le indagini sono scattate immediatamente sia con metodi più tradizionali che con l’ausilio di mezzi tecnici. Questo ha permesso di identificare gli autori delle minacce, che, nel frattempo, avevano cercato di truffare la titolare di un bar di Cantello e, successivamente, di organizzare, il 10 novembre scorso, un appostamento all’interno dell’azienda agricola della donna di Arcisate, dove uno di loro si era recato per riscuotere la prima rata “concordata” di 500 euro.
La banconota da 500 euro era stata però precedentemente fotocopiata dai militari che hanno quindi arrestato il responsabile, F.A. trentenne originario del catanese, in flagranza di reato.
Dopo pochi giorni, il 23 novembre, è stato arrestato in provincia di Cosenza anche il complice, trentatreenne di origini calabresi. I due si trovavano da qualche settimana in Lombardia, in provincia di Pavia, dove vivevano in una abitazione precaria. Sempre nella stessa provincia risulta residente il presunto “creditore”, penalmente perseguito a piede libero.
Le indagini sono state dirette dal sostituto procuratore della repubblica di Varese Luca Petrucci.

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Pubblicato il 05 Dicembre 2009
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