A Rosarno i risultati di una politica di respingimenti

Secondo i Comunisti italiani di Vares, dopo i fatti avvenuti in Calabria, vanno aboliti la legge Bossi-Fini e il reato di clandestinità

Riceviamo e pubblichiamo

Sparatorie, feriti, scontri tra immigrati africani e forze dell’ordine. Scene di guerriglia urbana intollerabili per una società civile e conseguenza diretta della sconcertante e disumana politica fondata sui respingimenti degli immigrati e sull’introduzione del reato di clandestinità portata avanti dal governo Bossi-Berlusconi e personalmente dal ministro Maroni.

Questa politica accompagnata da una propganda e dall’insulto nei confronti di chi si occupa di accoglienza e integrazione ( ricordiamo cio’ che è stato detto dai dirigentI leghisti nei confronti del cardinale Tettamanzi) dovrebbe finire. L’Italia necessita di un’altra politica per l’immigrazione e per il lavoro. E necessita di una azione contro le situazioni vergognose in cui
domina il caporalato, il racket. Situazioni in cui esseri umani sono ridotti in schiavitu’ per arricchimenti personali. Situazioni che è possibile individuare e risolvere come dimostra il caso di Casorate Sempione in cui è stato chiuso un laboratorio tessile in cui venivano schiavizzate decine e decine di persone di origine straniera. Una azione di contrasto che invece risulta insufficiente. Anzi chi istiga al razzismo finisce di fatto per “proteggere” la disumanità delle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati e soprattutto dei clandestini.

Cio’ che è successo a Rosarno è di una gravità inaudita. Che quella situazione fosse intollerabile era stato denunciato da varie forze politiche e dai Comunisti in particolare. Anche gli organi di informazione, persino quelli internazionali, si erano occupati di quella situazione di degrado ( lavoratori pagati pochi euro, costretti al pizzo, che vivevano in capannoni senza luce e acqua). Rosarno è forse un caso limite , ma non certo isolato. Pensiamo alla situazione abitativa nella nostra provincia aggravata dalla mancanza in questi decenni di governi di Lega e Destra di una politica per l’edilizia popolare . Pensiamo alle tensioni, alle risse talvolta degenerate in fatti di sangue, pensiamo per converso al lavoro difficile , ma positivo, per l’integrazione che viene svolto nei luoghi di lavoro e nelle scuole.

La legge Bossi-Fini va abolita. E’ errata come concezione e non corrisponde alla realtà del nostro paese. E’ diventata una vergogna. Non ci possono essere vie di mezzo quando si tratta di difendere la dignità della persona umana. La politica dell’immigrazione e del lavoro, per i diritti di tutti i lavoratori siano essi immigrati o italiani, va ricondotta ai principi della Costituzione repubblicana.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Gennaio 2010
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