Pezzotta: “Andiamo da soli perché crediamo nei nostri valori”
L'unione di centro presenta il candidati presidente e i suoi candidati
«Savino Pezzotta è un uomo che si mette in gioco mettendoci la faccia» dice il segretario provinciale Stefano Calegari e l’Udc inizia così la sua giornata a fianco del candidato presidente alla Regione Lombardia. Parla il linguaggio della chiarezza, Pezzotta, così dicono i militanti dell’Udc. Cerca di rappresentare «onestà e trasparenza». «I giornali della famiglia Berlusconi ne dicono di tutti i colori contro di noi – attacca l’ex segretario nazionale della Cisl – dicono che siamo dei poco di buono, ci accusano di fare la politica dei due forni, ma poi sono loro che ci vengono a cercare per avere i voti. Noi, in realtà, continuiamo a fare la politica del 2008, quando ci siamo candidati alle elezioni da soli. La nostra è una politica che ha una sua radice e un suo fondamento: questo bipolarismo ha fallito, bisogna trovare il modo di uscirne. La seconda repubblica non ha mantenuto le promesse, ogni giorno le due coalizioni dicono che vogliono fare le riforme, ma finora nessuno le ha realizzate. E’ il segno che il sistema ha fallito e che va cambiato».
L’Udc vuole essere una forza moderata, cattolica, riformatrice, temperata, rappresentata dall’Unione di centro: «La nostra politica non è per nulla opportunista – spiega Pezzotta – per il 60 per cento del corpo elettorale andiamo da soli, mentre in Piemonte, ad esempio, abbiamo accettato di sostenere la Bresso, e lei in cambio ha modificato il programma, accettando le nostre proposte. Questo non vuol dire cedere suoi principi. Infatti con la Bonino non ci siamo alleati, io ho stima di lei, ma ho altre idee e lei lo sa».
In Lombardia Pezzotta vuole innanzitutto un cambio della guardia. «E’ ora di imporre un cambiamento, non vogliamo avere la stessa classe dirigente per venti anni, c’è una crisi di ricambio nel Pdl, possibile che il candidato sia sempre lo stesso? Ci va riconosciuto che non corriamo per gli assessorati, andiamo da soli, dove sono dunque i posti che vorremmo in cambio dei voti? Diciamo a quotidiani come Libero o il Giornale, che siamo liberi, vogliamo essere soggetti di cambiamento, e dare vita a un programma chiaro e semplice, come diceva don Sturzo».
Vediamole, dunque, le proposte dell’Udc: «Prima di tutto il lavoro – attacca Pezzotta – in Lombardia ci sono stati 52mila licenziamenti, questa gente non deve rimanere sul lastrico, bisogna aiutare la piccola impresa, che è il tessuto connettivo della nostra economia. Per dare una mano a questi imprenditori basterebbe imporre che fossero pagati a 60 giorni. Secondo, la famiglia. Tremonti dice che l’Italia ha sofferto la crisi meno di altri paesi. E’ vero, ma la famiglia ha fatto da ammortizzatore sociale, e che cosa riceve in cambio? Nulla. Serve un quoziente familiare, in Lombardia, perché è giusto che chi ha 4 figli, paghi di meno. Poi bisogna togliere le mani della politica dalla sanità, rafforzare il trasporto pubblico, abbassare i costi della politica, creare un assessorato alla cittadinanza».
Pezzotta ha parlato nel caffè Zamberletti di Varese. L’Udc era rappresentata dal senatore Graziano Maffioli. Con lui e con il segretario provinciale, gli altri candidati: Adriana Simionato, 62 anni di Varese, inserita nel listino bloccato. Christian Campiotti, 39 anni, assessore in Provincia, di Varese. Massimo Beneggi, 55 anni di Saronno. Maura Bottini, 28 anni, di Albizzate. Antonietta De Micco, 39 anni di Gallarate. Alessandra Gambato, 50 anni di Luino. Enrico Tacchi, 58 anni di Busto Arsizio.
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