Più nidi e sostegno alle madri lavoratrici, nel programma di Alfieri

Il candidato del PD al Consiglio regionale Alessandro Alfieri indica due dei punti principali della sua politica in favore dei lombardi

È una diversa concezione di "welfare familiare" quella che ha in testa Alessandro Alfieri, candidato alle elezioni regionali nelle fila del PD: «Sto girando molto il territorio e ascoltando la gente. Settimana prossima sarò a Saronno, Gallarate e Luino. Sono incontri importanti, scambi di idee necessari per capire cosa vogliono i varesini».
Tra i punti più caldi, secondo Alfieri, ci sono le difficoltà a far "decollare" le nuove famiglie: il problema degli asili nido, quello delle madri lavoratrici: «Oggi solo il 18% delle famiglie accede ai nidi contro la media prevista dal Trattato di Lisbona del 33%. C’è necessità di aiutare le coppie a trovare le giuste risposte alle proprie esigenze: ben vengano gli asili aziendali ma questi, da soli, non bastano. Ci vuole l’intervento pubblico, una politica di attenzione fatta di investimenti. Tra i punti del candidato Presidente Penati c’è la proposta di stanziale 20 milioni di euro ogni anno per i prossimi cinque anni per finanziare la realizzazione di strutture per i bimbi più piccoli».

Cento milioni in cinque anni, dunque, mentre sul fronte del lavoro Alessandro Alfieri vede, finalmente, il decollo di quegli accordi stipulati con i sindacati ma che sono rimasti sulla carta: «Il part time dovrebbe diventare un’opzione obbligatoria nelle aziende, ma per far questo ci vogliono politiche di incentivazione, come la defiscalizzazione».
Due idee concrete che Alessandro Alfieri vuole opporre alla politica dei proclami e delle misure personalizzate che stanno distruggendo la rete sociale: « Se si avvia un dialogo dal vertice direttamente con il cittadino, saltando tutti gli attori intermedi, si corre il rischio di perdere di vista la situazione. Solo chi è più vicino all’utente finale conosce le sue richieste e le sue esigenze. È chiaro però che i tagli dell’Ici o il sistema dei voucher o dei buoni fanno più colpo nell’elettorato perchè i benfici sono immediati. Senza considerare, però, le conseguenze come i costi che si pagano per l’abolizione dell’ICI che ha provocato tagli pesanti alle politiche di sostegno alla disabilità».

Il candidato consigliere del PD invoca maggior chiarezza sulle complicate norme che regolano i conti pubblici e meno demagogia con i falsi annunci di abolizione di imposte, impossibili da sostituire: « Se si levasse l’Irap, come aveva dichiarato Berlusconi, il sistema socio sanitario lombardo crollerebbe, non si avrebbe più la copertura sanitaria per farsi curare gratuitamente in ospedale. Queste cose, però, non sono state rimarcate da Formigoni quando il Presidente del Consiglio aveva fatto l’auuncio. C’è voluto Tremonti per riportare un po’ di chiarezza…» 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Febbraio 2010
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