Arrestati i pendolari del crimine, specialisti nei colpi “in trasferta”

Sono stati arrestati a Catania ma le loro rapine sono avvenute qua. I Carabinieri della Tenenza di Pero hanno concluso un’altra operazione di contrasto al fenomeno delle rapine in banca

Sono stati arrestati a Catania ma le loro rapine sono avvenute qua. I Carabinieri della Tenenza di Pero hanno concluso un’altra operazione di contrasto al fenomeno delle rapine in banca.
In manette sono finiti gli autori della rapina, consumata alle ore 10.25 dello scorso 19 novembre 2009, alla filiale del Credito Cooperativo di Cernusco sul Naviglio.
Quel giorno due individui a volto scoperto, armati di coltello, avevano fatto irruzione all’interno della banca e tenendo sotto minaccia dipendenti e clienti si erano impossessati di circa 15.000 Euro, dandosi poi alla fuga a piedi nelle vie circostanti.
I carabinieri bollatesi hanno acquisito testimonianze, visionato filmati e elaborato gli identikit degli autori.
Il riconoscimento fotografico dei testimoni ha fornito il riscontro finale ed il gip di Milano ha emesso nei confronti dei due rapinatori un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
I soggetti – C.G., 35 anni, e C.R., 24 anni, entrambi catanesi e pluripregiudicati – sono stati arrestati nei loro domicili di Catania, dopo ricerche durate giorni e grazie alla collaborazione dei Carabinieri locali.
Si tratta di due “pendolari del crimine”, specialisti nei colpi “in trasferta”, sospettati di numerose rapine consumate negli ultimi mesi nelle Province lombarde.
A conferma, C.G. è risultato anche essere il “basista” della rapina consumata lo scorso 3 novembre presso la Banca Popolare di Milano di Pero, evento per il quale lo scorso gennaio finirono in manette altri due “pendolari” catanesi.
Due individui travisati con berretto ed occhiali, armati di taglierino, avevano fatto irruzione all’interno della banca e tenendo sotto minaccia dipendenti e clienti si erano impossessati di circa 20.000 Euro, dandosi quindi alla fuga a bordo di una Hiundaj Jet rubata poco prima a San Donato Milanese, a bordo della quale si trovava proprio C.V..
Nella soluzione del caso fu fondamentale, oltre ad immagini video e riconoscimenti dei testimoni, un’impronta lasciata dai malviventi sul sistema “Bio-Digit”, installato all’ingresso della Banca, ove tutti i clienti, al fine di accedere, devono appoggiare il pollice per consentire il rilevamento dattiloscopico.

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Pubblicato il 16 Marzo 2010
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