Ivan Basso doma lo Zoncolan

Il varesino vince sulla salita più dura d'Italia e rifila più di un minuto al campione del mondo Evans, a Scarponi e Cunego. Ora è terzo in classifica generale, dietro Arroyo e Porte

Ivan Basso trionfa in solitaria sulla montagna più dura d’Europa, regolando i rivali più pericolosi – Evans e Vinokourov su tutti – e ritornando a vincere una frazione del Giro dopo quattro anni. Una vittoria straordinaria che porta il varesino alla guida della gara a tappe, anche se la maglia rosa rimane sulle spalle di Arroyo, che vede eroso il margine guadagnato nell’incredibile tappa di mercoledì.   
La gara è tutta negli ultimi 10 chilometri, i 212 precedenti, nonostante tre Gran Premi della Montagna, non decidono nulla: quando ancora si è nella grande pianura, tra Piave e Tagliamento, va via una fuga corposa. Il gruppo controlla e ricuce, Liquigas e Lampre in testa per assicurare l’aggancio prima dell’ascesa allo Zoncolan. Invece alla base della salita conclusiva in testa c’è ancora un gruppetto di cinque irriducibili, l’olandese Sijmens, Jackson Rodriguez, i francesi Pineau, Turpin, Le Floche: saranno ripresi uno ad uno nel primo quarto dell’ascesa allo Zoncolan, i 10 durissimi chilometri del versante di Ovaro.
 
Quando mancano 7,5 chilometri alla sommità, Basso, Evans e Scarponi spingono sui pedali e creano subito il vuoto alle loro spalle; niente può Cunego, niente il kazako Vinokourov, seguiti da vicino da Vincenzo Nibali, che dopo il trionfo di ieri si reinventa gregario per Ivan. Dopo un chilometro Scarponi, con il viso triste da eterno gregario – anche ora che è tra i primi – perde contatto. In mezzo al verde della montagna friulana rimangono solo Basso ed Evans. Il varesino sale composto, il viso gentile appena segnato dalla smorfia di fatica; l’australiano è alle sue spalle, in piedi sui pedali, piegato in avanti e oscillante. È già fatica o è solo la sua pedalata da ex biker? Vengono ripresi gli ultimi fuggitivi, ora sono soli davvero, due corridori e le rampe al 20% e più della montagna friulana: Basso lo guida, poi lo fa passare avanti, lo studia. A 3,7 chilometri dal traguardo Ivan forza l’andatura e la sua progressione è inarrestabile: il campione del mondo, sempre sui pedali, perde contatto, in 700 metri Ivan il terribile gli rifila 29’’, che poi salgono a 46’’ allo striscione dei due all’arrivo. Sulle rampe terribili dello Zoncolan trenta secondi non sono che un centinaio di metri, Evans, indomito, tenta di ricucire approfittando dei tratti dove la strada spiana. Ma Basso è ormai imprendibile: quando sbuca dalle gallerie, di fronte alle migliaia assiepati sotto la cima, il suo vantaggio è superiore al minuto.
 
Il varesino rifila 1’15” al campione del mondo, 1’ 58” a Cunego, 2’ 25” a Vinokourov. La maglia rosa Arroyo chiude in undicesima posizione, a 3’ 50”, conservando il simbolo del primato con un ampio margine: in classifica generale è insidiato al secondo posto da Richie Porte a 2’ 35”. Ivan Basso nella geneale è terzo con 3’ 33”, ma ha dimostrato la sua superiorità, la determinazione, la forma straordinaria (bastava vederlo solo pochi minuti dopo aver tagliato il traguardo). E anche grazie ad una squadra ancora compatta e con molti assi da giocare, primo tra tutti Nibali, che ha chiuso con un sesto posto significativo, dopo la grande prova di ieri. I ringraziamenti alla squadra da parte di Ivan all’arrivo non erano davvero di rito.  

Giro d’Italia – 15a tappa
Mestre – Monte Zoncolan
(212 km)
Ordine d’arrivo: 1) Ivan BASSO (Ita-Liquigas); 2) Cadel Evans a 1’15” (Aus); 3) Michele Scarponi (Ita-Androni) a 1’32” 4) Damiano Cunego (Ita-Lampre) 1’58” 5) Alexandre Vinokourov a 2’25”
Classifica generale: 1) David ARROYO (Spa – C.d’Epargne); 2) Richie Porte (Aus-Saxo) a 2’35"; 3) Ivan Basso (Ita-Liquigas) a 3’35"

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Pubblicato il 23 Maggio 2010
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