La Yamamay conquista Meijners e Bauer

Christina corona il suo sogno italiano: "È il campionato migliore d'Europa". La schiacciatrice olandese: "Qui c'è l'ambiente giusto"

Flortje Meijners Christina Bauer pallavolo yamamayUn blitz improvviso e un inseguimento durato tre anni: non potrebbero essere più diverse le storie che hanno portato a Busto Arsizio gli ultimi due acquisti della Yamamay, Flortje Meijners e Christina Bauer, e non potrebbe essere più diversa l’estroversa e avvenente olandese dalla gigantesca centrale che con la sua biondissima chioma sfiora il soffitto della sede della Futura.
Eppure l’intesa tra le due è perfetta e, soprattutto, il feeling tra le nuove arrivate e la maglia biancorossa sembra già ottimale.
A margine delle foto di rito, mentre i dirigenti bustocchi ricordano come già da tempo la Yamamay fosse alle costole del talentino olandese (che finora non aveva mai accettato di spostarsi per motivi di studio), Floortje Meijners ha solo parole di elogio per la sua nuova squadra: «Ero stata un paio di giorni a Busto Arsizio – spiega – e l’impressione positiva che ho avuto ha giocato un ruolo decisivo per farmi prendere la decisione definitiva. Sono importanti la squadra e le sue ambizioni, ma l’ambiente lo è altrettanto. Per questo ho scelto Busto anche se c’erano altre formazioni italiane interessate a me». E a colpire positivamente la schiacciatrice è stata anche la visita effettuata in mattinata agli stabilimenti della Yamamay («Un clima molto bello, di grande familiarità»).
Difficile strapparle un autoritratto pallavolistico: «Non riesco a descrivermi, vorrei che i tifosi si facessero un’opinione da soli. Di certo l’attacco è il mio punto di forza, ma mi piace anche ricevere ed è per questo che preferisco il ruolo di schiacciatrice a quello di opposto. Comunque ho giocato anche in quella posizione: l’importante è essere utile alla squadra, il resto viene dopo».
Le due giocatrici hanno incontrato Carlo Parisi soltanto per un breve colloquio e non hanno avuto modo di farsi un’idea precisa sulla prossima stagione: «Non conosco ancora gli obiettivi – ammette Meijners – ma ne parleremo. Spero in buoni risultati, sono molto fiduciosa. Personalmente sono una giocatrice che cerca sempre di trarre il massimo da ogni situazione».

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Due volti nuovi per la Yamamay 4 di 5

Flortje Meijners Christina Bauer pallavolo yamamay prima aperturaNei prossimi mesi la banda classe ’87 potrà dedicarsi a tempo pieno alla Yamamay, dato che da ormai due anni ha rinunciato alla nazionale se non per qualche sessione di allenamento; diverso il caso di Christina Bauer, che invece della sua nazionale è una colonna da ormai quattro anni, e in agosto partirà per affrontare il doppio spareggio con la Finlandia che vale la qualificazione agli Europei. «Ho debuttato nel 2007 con Yan Fang in panchina – racconta la francese – e l’avversaria era la Russia, non male… Ho fatto davvero esperienze importanti incontrando spesso squadre come Germania e Italia, anche se con le azzurre abbiamo sempre rimediato delle sconfitte per 3-0». Idee chiarissime per la giocatrice nata a Bergen, in Norvegia, che dopo anni al Mulhouse ha scelto di trasferirsi ancora prima di conoscere la destinazione: «Ci tenevo ad andare all’estero e non ho nemmeno pensato a un altro club francese. Volevo scoprire altri campionati, sia perché era l’unica possibilità di migliorarmi, sia perché volevo avere nuovi obiettivi, nuove motivazioni. Sarà difficile, ma era importante fare questo passo. L’Italia era assolutamente la mia prima scelta perché per me il campionato italiano è il migliore d’Europa e la cultura della pallavolo qui è molto sviluppata».
Giudizio che resta immutato malgrado le ultime partenze eccellenti: «Lo vedremo con la nuova stagione: personalmente ho incontrato alcune squadre del vostro paese, ho visto le partite in tv e per me la pallavolo italiana resta al vertice». Anche per Christina il primo impatto con Busto, pur velocissimo, è stato positivo: «Mi piace molto il palazzetto – dice – ho trovato strutture di alto livello e persone molto gentili. La squadra? Ho giocato contro la Yamamay due anni fa, ho anche incontrato Havelkova e Havlickova in nazionale, ma non posso dire di conoscere bene la formazione». E l’allenatore? L’ultima arrivata in casa Yamamay se la cava con una battuta: «Prima di parlare con lui devo migliorare il mio italiano!».

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Pubblicato il 22 Giugno 2010
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