Un solo numero per tutte le emergenze: il 112
L'Italia si adegua alla normativa europea che impone un unico centralino per tutte le richieste d'aiuto. Scelta Varese per sperimentare il servizio
Per chiedere aiuto in ogni situazione di emergenza da oggi si dovrà comporre un unico numero, il 112. Dalla richiesta di soccorso in caso di malore alla segnalazione di un incendio sarà un unico centralino a rispondere e a inoltrare successivamente la chiamata alle forze dell’ordine più idonee. La novità, presentata questo pomeriggio a Villa Recalcati dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e dal presidente della regione Roberto Formigoni, è stata avviata a Varese in via sperimentale e riguarda anche alcuni comuni della provincia di Como, del Milanese e del Novarese, tutti quelli in altre parole, che hanno come prefisso telefonico i numeri 0331 e 0332. In Europa il numero unico di emergenza esiste già e all’Italia, in ritardo sugli altri paesi, è scattato l’obbligo di adeguarsi dalla normativa europea.
Come funziona il servizio – La chiamata di soccorso raggiunge il call center del 112. Può essere effettuata da qualsiasi cittadino anche in lingua straniera (per il momento francese, inglese, tedesco e russo). È inoltre possibile, per le persone non udenti, inviare alla centrale dei messaggi di aiuto in formato Sms. Entro tre secondi viene localizzato il luogo da cui è partita la chiamata o la segnalazione e nel frattempo alle forze dell’ordine interessate (carabinieri, polizia, vigili del fuoco, 118, protezione civile o polizia locale) viene inoltrata la chiamata e una scheda con i dettagli del problema.
Il progetto – Il numero unico di emergenza è obbligatorio per tutti gli stati membri dell’Unione Europea ai sensi di una direttiva del 2002. È finanziato dalla regione Lombardia che vi ha investito 1,4 milioni di euro e coinvolge il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, l’arma dei carabinieri, i vigili del fuoco e l’emergenza sanitaria. L’azienda regionale emergenza urgenza (Areu) della Regione Lombardia è stata individuata per le sue caratteristiche come l’ente incaricato della realizzazione pratica del progetto sperimentale lombardo, che vede come responsabile la direzione generale protezione civile regionale.
Perchè una sperimentazione da Varese – «In questo territorio – ha spiegato Alberto Zoli, direttore di Areu – esisteva la tecnologia idonea per avviare il servizio. La centrale operativa infatti è già dotata delle attrezzature adeguate. Ha inoltre una lunga esperienza nell’utilizzo di software applicativi adeguati alla complessità della gestione dell’emergenza. La centrale è gestita da "operatori laici", vale a dire personale non appartenente alle forze dell’ordine e adeguatamente formato per rispondere alle richieste di soccorso».
Il test – Il servizio è stato attivato alle 14.15 di oggi, lunedì 21 giugno. I centralini sono stati sottoposti a delle prove per un totale di 140 chiamate all’ora: «E hanno retto bene – ha aggiungo Zoli -. Abbiamo in pratica simulato una situazione grave come può essere un’alluvione o una calamità».
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