Adamoli: “Impugnamo la bandiera di una nuova unità”

All'Assemblea nazionale interviene l'esponente varesino del Pd: "Serve una riforma profonda dello stato. Il Pd deve mettersi alla testa di questa riforma"

A MalpensaFiere è il giorno Pierluigi Bersani. Complice anche il sabato, la sala oggi è piena, più di ieri per l’apertura dei lavori dell’Assemblea nazionale del Pd. In sala, fra i delegati e militanti del Pd locale, gira ancora la polemica sulla sede dei lavori: non Varese, come dicono e scrivono tutti (intesa come provincia), ma Busto Arsizio. E mentre si consuma ancora una volta l’eterna rivalità fra le due città, l’ultimo intervento prima del segretario Bersani è del primo varesino che sale sul palco in questi due giorni: Giuseppe Adamoli. “In questa parte d’Italia il Pd ha avuto problemi enormi di sintonia con la società – esordisce l’ex consigliere regionale -, ma tutta la politica ha avuto problemi di efficienza. La vicenda di Expo è sintomatica”

Problemi che per il Pd, e il centro sinistra, si traducono da anni in una diminuzione del consenso elettorale. “Perché fatichiamo a trasformare l’insoddisfazione in consenso per Pd? Come mai in questa diocesi caratterizzata da sempre da una grande apertura sociale, noi perdiamo e la destra vince?”. Non è una sola la risposta che Adamoli scandisce dal palco. “Perché è un partito radicato, si dice. Ma è parziale e sbagliato. Vince perché ha nella sua cultura localistica la protezione del singolo. Vince perché soffia sul fuoco della paura. Vince perché interpreta un sentimento diffuso”.
Ma non è su questa via, ovviamente, che bisogna lavorare per aumentare il consenso. “Sono opposti i sentimenti che devono guidare una grande forza di centrosinistra: uguaglianza, giustizia sociale, opportunità per tutti”. Eppure, riflette Adamoli, “la Lega è stata aiutata da noi, dalle nostre esitazioni e dalle nostre superficialità”. E qui, una piccola stoccata al suo stesso partito. “Forse c’è stata la speranza di poterla avere un giorno come alleata. C’è stato un clamoroso fraintendimento: la formula dalemiana della Lega come costola della sinistra è stata mal capita e peggio realizzata”.
La riflessione si apre quindi all’Italia nel complesso. “Abbiamo di fronte un Paese diviso in due con il sud sempre più in difficoltà. Con questa frattura quale 150esimo dell’Unità celebreremo l’anno prossimo? Questo è un problema anche per il nord: dobbiamo gridarlo da qui, far capire che la Lombardia è stata grande, e ne ha tratto vantaggi fortissimo, quando ha saputo svolgere una funzione nazionale, piuttosto che ripiegarsi su se stessa”.
Ecco quindi che tornare anche nelle parole di Adamoli l’idea della necessità di “una riforma profonda dello stato. Il Pd deve mettersi alla testa di questa riforma. Il federalismo istituzionale per essere all’altezza del compito deve darsi l’obiettivo di superare il dualismo economico e sociale, di scrivere in modo nuovo e moderno la storia unitaria”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Ottobre 2010
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