Diventeremo lettori nomadi

Durante il convegno dell'Anso (Associazione nazionale stampa on line) due incontri con i massimi esperti sul futuro dell'informazione on line. La rivoluzione digitale ha già travolto editori e giornalisti

anso ascoliDiventeremo lettori nomadi (copyright Vittorio Pasteris) di oroscopo, meteo, news, libri e poesie. Ma questo avverrà solo se le "teleco" che oggi hanno in mano il boccino del Wi-max daranno la possibilità a chiunque di servirsi di pad o addirittura di carta elettronica a basso costo e ad alta velocità. Questo è il panorama emerso nel corso del convegno "Mutazione digitale, dal web al mobile l’informazione cambia pelle" proposto dall’Aassociazione nazionale stampa on line (Anso) che si è tenuto sabato 2 ottobre ad Ascoli Piceno.
In realtà la partita dell’informazione on line viaggia di pari passo con le opportunità, per gli editori di sostenersi e guadagnare dalle news, in un momento delicatissimo nell’editoria mondiale. Non è detto, insomma, che si debba aspettare fino agli anni ’40 per mettere in soffitta l’ultima copia del NYT: i processi di travaso dell’informazione su internet è infatti velocissimo. Quindi che succederà al giornale? Dove si leggerà? E, soprattutto, quanto costerà? Difficile rispondere a queste domande anche per gli esperti del settore. Se Google, rapprensentato dai manager Gino Mattiuzzo e Livia Bettini, sta impegnandosi, non senza contrasti con gli editori "tradizionali", per offrire la possibilità di vendere pubblicità sulle news, questo modello ancora non sembra essere sufficientemente remunerativo, in special modo in un contesto locale, spesso iperlocale, rappresentato proprio dalle piccole testate on line.
Eppure i numeri del nuovo hardware ci sono: Mauro Bellini – responsabile web factory, applicando.com, il Sole24ore – snocciola numeri importanti: per quanto riguarda Apple, 3 milioni di iPad in 80 giorni, 1,7 milioni iPhone 4 in 3 giorni, 1 milione di download di Ping in 48 ore, 300 milioni di downloads di iTunes U in 2 anni. Ma attenzione, «il nuovo proposto da Apple non sta nel possesso, ma nel suo utilizzo. Non è la frequenza di vendita, ma l’utilizzo di questi mezzi che farà la differenza».
L’ipotesi che sta suscitando grande attenzione da parte degli operatori, dunque – come ha detto Luca Lorenzetti, moderatore pomeridiano del convegno – «potrebbe essere quella del micro pagamento».
"Sempre connessi, mai senza notizie, il ruolo strategico degli operatori di telefonia mobile" è stato infatti il titolo dell’intervento di Gianluca Stefanini, di Vodafone che non ha dubbi: «Il modello di pagamento più sicuro è quello telefonico». Quindi, per ora, i contenuti passeranno attraverso il doppino telefonico, la fibra ottica, il satellite, le onde radio ma si pagheranno con carta di credito o telefono.
A margine dell’incontro, ma molto vicino al cuore, in una giornata ricca di giornalisti nati con internet, è stato il dibattito attorno al ruolo del giornalista ai tempi di internet e dei blog; il tutto con sullo sfondo i tasti del pc del direttore del "Corriere della Sera" (in sciopero)  Ferruccio de Bortoli ancora caldi dopo la lettera in cui spiegano le ragioni di un nuovo corso del giornalismo. Una sorta di tirata d’orecchi ai redattori di via Solferino che sembra non accettino di buon grado il loro lavoro "sprecato" su internet. Se ne è parlato nel corso dell’interessante intervento di Alessandro Gilioli, giornalista del grupppo Espresso e blogger inventore di "Piovonorane". Spalleggiato da Mauro Todeschini Lalli, Caporedattore dello stesso gruppo editoriale, Gilioli è tranciante: «Sul dibattito relativo al giornalismo on line siamo fermi a 10 anni fa». Affermazione forte, che tira in ballo l’eterno dualismo vissuto da molti come una competizione, fra blogger e giornalisti (professionisti): chi è il depositario dell’informazione? Gilioli risponde alla domanda in maniera intelligente: il blogger dà preziosi input al giornalista che li sa cogliere. Il giornalista deve saper decifrare i fatti e soprattutto avere a disposizione il tempo, la professionalità, e soprattutto le risorse economiche che spesso il collega del blog non ha.

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Pubblicato il 03 Ottobre 2010
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