Formigoni: “Scelte secondo criteri di meritocrazia”
L'assessore Bresciani: "Risultato straordinariamente alto"
"Siamo soddisfatti – ha detto Formigoni – del lavoro che è stato fatto. Abbiamo voluto scegliere queste persone secondo un criterio di meritocrazia, cercando i migliori. I direttori, come prevede la legge, sono legati anche da un rapporto fiduciario perché devono tradurre in fatti le indicazioni che la Regione dà
attraverso il Piano socio sanitario e gli altri documenti di programmazione". Queste le parole del Governatore della Lombardia Roberto Formigoni a seguito delle nomine della sanità lombarda, al centro nei giorni scorsi di una feroce polemica per via delle affermazioni dell’assessore alal sanità lombarda Luciano Bresciani.
Formigoni ha ricordato il giro di consultazioni svolto nei giorni scorsi che ha visto gli incontri con i presidenti delle Conferenze dei sindaci delle Asl venerdì 17, con la Consulta della sanità lunedì 20, con il Tavolo del Terzo Settore martedì 21 e il confronto con il mondo universitario mercoledì 22.
"Ci siamo fatti interpreti – ha proseguito Formigoni – di una volontà diffusa per scegliere le persone migliori in coerenza con quello che abbiamo fatto in questi anni perché i risultati di eccellenza della sanità in Lombardia sono frutto del lavoro della Giunta e di chi è chiamato a collaborare con la Giunta
come i direttori generali".
L’assessore Bresciani (nella foto), dal canto suo, ha parlato di un "risultato straordinariamente alto", ricordando come le consultazioni dei giorni scorsi siano state una vera applicazione del principio di sussidiarietà, oltre che una applicazione del "federalismo sanitario". L’assessore Giulio Boscagli (famiglia) ha sottolineato come i nuovi direttori generali siano tutte "persone di esperienza e di qualità".
I direttori generali resteranno in carica 5 anni (la durata cioè della programmazione regionale del Piano socio sanitario che è appunto quinquennale) ma con due passaggi di verifica: una "ghigliottina" (come l’ha definita Formigoni) dopo 3 anni e una "mezza ghigliottina" dopo 18 mesi. In altri termini il lavoro dei manager sarà sottoposto ad una prima verifica dopo 18 mesi e ad una più stringente allo scadere dei tre anni. Se dopo tre anni gli obiettivi non saranno stati raggiunti il contratto verrà revocato.
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