Il 112 funziona: vogliono soprattutto i carabinieri

112 di Varese promosso a pieni voti. Alla fine del primo semestre di sperimentazione, il bilancio tratto dall’Agenzia regionale dell’emergenza urgenza evidenzia un miglioramento del servizio di assistenza. La spiegazione è legata principalmente a due fattori: il filtro condotto dal centralino di primo grado che seleziona ogni richiesta “impropria” (scherzi o errori telefonici) e la localizzazione precisa di chi chiama grazie al collegamento con la banca dati ministeriale. 

Dal 22 giugno al 22 dicembre, al centralino di viale Borri sono giunte 345.112 di cui 122.115 non identificate. La maggior parte degli utenti ha chiesto l’aiuto dei carabinieri ( 54%) il 19,20/ della polizia, il 6,22% dei vigili del fuoco e il 20,58% per il 118.

Ma proprio ai miliari era indirizzato il maggior numero di errori: su 914 telefonate giunte in media quotidianamente al centralino chiedendo dei carabinieri solo 274 sono state effettivamente inoltrate. Rapporto simile per la polizia: delle 161 telefonate giunte solo 89 sono poi state inoltrate effettivamente. Più rispondenti sono state le richieste per il 118: su 221 chiamate, quelle effettivamente giunte al centralino sanitario sono state 207. Per i vigili del fuoco il rapporto è stato di 61 a 44 realmente gestite dai pompieri.

Decisamente soddisfatti, quindi, i vertici dell’AREU che già pensano ad allargare a livello regionale lo stesso modello che Varese continua sempre come sperimentazione.