Il cordoglio della Cgil Lombardia per l’omicidio di Arrigoni
"Hanno ucciso Vittorio, colpevole solo di essere sempre stato dalla parte dei più deboli, senza chiedere loro in che Dio credessero o di quale parte politica fossero"
Questa mattina abbiamo appreso della morte di Vittorio Arrigoni, militante pacifista, impegnato da anni nella striscia di Gaza, a fianco del popolo palestinese.
Il suo rapimento, ad opera di un gruppo che si è autodenominato "Hisham as-Su’eidani", alias Abu al-Walid al-Muqaddisi, è stato un atto barbaro come il suo assassinio, compiuto nel segno del disprezzo e del rifiuto di qualsiasi rispetto per l’impegno di un uomo che da tempo aveva deciso di vivere nel disagio e nel pericolo, a fianco di chi è vittima di violente ingiustizie e crimini contro l’umanità.
Hanno ucciso Vittorio, colpevole solo di essere sempre stato dalla parte dei più deboli, senza chiedere loro in che Dio credessero o di quale parte politica fossero.
Il dolore è forte per la morte di un giovane, di un uomo giusto, che con la non violenza aveva saputo compiere scelte difficilissime, aveva saputo farsi voler bene e stimare dai palestinesi per il lavoro che svolgeva a Gaza.
La CGIL Lombardia è vicina alla famiglia di Vittorio Arrigoni, in questo tragico momento di dolore per la sua scomparsa.
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