Varese deferito, ma non rischia penalizzazioni
Il club biancorosso, insieme a molti altri, non ha rispettato una norma legata al conto corrente con cui si pagano gli stipendi. Tranquillo il segretario Dibrogni: «Ci aspettiamo un'ammenda: tutti i versamenti sono regolari»
C’è una notizia che ha creato qualche apprensione tra i tifosi del Varese 1910 ma che per fortuna non porterà conseguenze alla squadra di Sannino. La società biancorossa, attraverso il suo presidente Antonio Rosati, è stata infatti deferita insieme a molte altre (tra cui Milan, Napoli, Samp, Torino…) dopo i controlli della Covisoc. Il motivo lo spiega il segretario generale del Varese, Massimiliano Dibrogni (a sinistra nella foto, con Enis Nadarevic), che sottolinea anche come non ci si debba preoccupare sotto il profilo sportivo.
«Da quest’anno è in vigore una nuova norma federale secondo cui tutti gli stipendi dei tesserati della società, contributi compresi, devono essere versati da un solo conto corrente, indicato all’atto dell’iscrizione. La norma però è stata modificata proprio in quella fase e quindi molte società hanno avuto problemi organizzativi nello spostare tutto su un unico conto: il Varese comunque ha saldato regolarmente tutte le spettenze anche nei primi mesi quindi non rischia penalità particolari che ci sarebbero state nel caso opposto, se non avessimo versato i pagamenti. Per questa norma non ci sono precedenti ma comunque non è codificata tra quelle che portano a penalizzazioni in classifica: a questo punto ci aspettiamo un’ammenda e, al massimo, una squalifica per i dirigenti. Nulla che tocchi la squadra».
Per lo stesso motivo erano già state deferite una quarantina di club di Lega Pro – ricorda lo stesso Dibrogni – e ora è toccato alle società di A e B essere sanzionate. Il primo grado di giudizio dovrebbe arrivare a maggio, ma il Varese attende senza patemi le decisioni.
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