Colorato ed ecologico. Centrosinistra in bici per la città
Sabato pomeriggio si è svolta la biciclettata organizzata da tutte le forze che sostengono Guenzani. Serpentone multicolore per dire che la bici si può usare, ma che si può fare di più
Campagna elettorale in bicicletta per la coalizione di centrosinistra: un vero serpentone che si è mosso dal centro verso l’estrema periferia sud e poi su sulla collina, fino a Crenna. Perché su due ruote? «Perché la bicicletta è un mezzo di trasporto ecologico che fa bene alla salute (di chi la usa che fa un po’ di moto salutare e di chi gli passa vicino perché non si respira il gas di scarico), che permette di risparmiare tempo (supera le file di auto incastrate nel traffico e si parcheggia proprio dove si vuole andare) e che fa risparmiare soldi» spiegano gli organizzatori. Low-cost, sostenibile, sociale: questa la scelta pro-due ruote fatta dal centrosinistra, che già nelle settimane scorse aveva lanciato una campagna apposita, firmata Pd. Questa volta invece l’iniziativa è di tutte le forze del centrosinistra: così il serpentone si colora dell’arancio di Città è vita, del rosso di Sinistra Ecologia e Libertà, del bianco-rosso-verde del Pd. Molti i giovani e soprattutto diverse famiglie con bambini: c’è chi si è persino presentato con tandem e rimorchio per il bimbo, frequente in Nord-Europa, assai meno a Gallarate
«Tutti i candidati si stanno riempiendo la bocca con la necessità di tutelare il verde, avere uno sviluppo sostenibile, ridurre l’inquinamento, il traffico e i rifiuti – dicono quelli di Sinistra Ecologia e Libertà, primi promotori dell’evento -. Tutti sostengono che occorre fare le piste ciclabili per permettere ai cittadini di usare la bicicletta in modo sicuro. Lo sostiene anche chi in questi 10 anni non le ha fatte (e avrebbe potuto e dovuto). Poi però girano per la città con automobili o furgoni elettorali per reclamizzare il sindaco. Come al solito si predica bene e si razzola male. Come le regole e le leggi che vengono sempre invocate e che devono però valere solo per gli altri. Noi proviamo a fare quello che proponiamo. A cambiare gli stili di vita a partire da noi. Non è semplicemente un problema di dare il buon esempio. Certo anche. Si tratta di credere veramente in quello che si propone, di mettersi in gioco per primi, di provare a cambiare il mondo con la politica ma anche con le scelte personali che quotidianamente si fanno. Come quella di usare l’auto o la bicicletta, di bere l’acqua del rubinetto o comprare le bottigliette di plastica (anche alle iniziative pubbliche), di pagare le tasse o di evaderle, di consumare come capita o scegliere la frutta di stagione e il caffè equosolidale. Anche questa scelte sono politica. Anche queste scelte fanno la differenza».
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