La “rivoluzione” del 112 da Varese verso la Lombardia
Il bilancio a un anno esatto dall'avvio della sperimentazione. Il numero è operativo 24 ore al giorno per 365 giorni su un territorio abitato da un milione di persone
La sperimentazione a Varese, ma l’obiettivo è portarlo in tutta la Regione. Si tratta del Numero Unico di Emergenza “112” (NUE): il direttore Generale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areu), Alberto Zoli, ha illustrato in Regione Lombardia,i risultati conseguiti a Varese della sperimentazione esattamente ad un anno dalla sua attivazione e le prospettive della complessa fase di riorganizzazione dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (il “118”).
Il “112 Unico” – che rappresenta il numero d’emergenza in tutta Europa – basa la sua operatività su un Call Center Laico, gestito cioè da personale non sanitario che dal 21 giugno 2010 al 20 giugno 2011 ha ricevuto 674.031 chiamate (una media di 1.851 al giorno), di cui 224.217 non identificate causate principalmente – ha spiegato Zoli – da giochi di bambini soprattutto con telefoni mobili, scherzi o telefonate mute.
Il Call Center nel giro di una manciata di secondi dirotta la telefonata d’emergenza alle strutture di competenza: 230.356 ai Carabinieri (il classico “112”), 83.778 alla Polizia (“113”), 26.022 ai Vigili del Fuoco (“115”), 89.658 al Soccorso Sanitario (“118”).
Questo servizio, operativo 24 ore al giorno per 365 giorni su un territorio abitato da un milione di persone, viene svolto da 18 persone che al momento si avvalgono dell’aiuto in tempo reale di interpreti in cinque lingue straniere, ma con la prospettiva di portarle a 12.
Per Zoli l’obiettivo è ora quello di estendere il “NUE” a tutta la Lombardia prevedendo tre centrali operative predisposte per macroaree con circa 3,3 milioni di abitanti ciascuna: a Milano per il capoluogo e la sua provincia; Brescia a cui faranno capo Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia; Varese che avrà competenza sulle province di Monza e Brianza, Como, Lecco e Bergamo. La tempistica prevede di creare la macroarea varesina già dal prossimo gennaio e di avviare le centrali operative di Milano e Brescia nel corso del 2012 per portare il “112 Unico” a regime in tutta la regione entro il 2013.
Il costo del “112 Unico” sarà di poco inferiore all’euro all’anno per cittadino.
Nel corso dell’incontro in Commissione Sanità, Zoli ha anche fatto il punto sulla fase di riorganizzazione dell’AREU, che sarà completata entro il 2013. Volendo raggiungere l’obiettivo di non avere più confini provinciali e prevedendo la continua mobilità dei mezzi sul territorio per garantire un servizio omogeneo sull’intera regione, le attuali dodici centrali operative (una per provincia) dovrebbero ridursi a quattro. Verrà valorizzato il ruolo del personale infermieristico anche con specifici corsi professionali e rinnovato il parco mezzi (in particolare dei 5 elicotteri sottolineando inoltre che quelli abilitati al volo notturno passeranno da due a uno). Infine il conto consultivo 2010 ha registrato un bilancio di 188 milioni di euro con un costo pro capite per cittadino lombardo di 18,30 euro all’anno.
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