A Campione “l’impronta di Caravaggio”
Arrivano da collezioni private le opere in mostra alla Galleria civica. Dipinti di artisti che furono a contatto diretto o risentirono fortemente dell’arte di Michelangelo Merisi
"L’impronta di Caravaggio"è il titolo della mostra organizzata dal Comune di Campione d’Italia nella Galleria civica San Zenone. Si tratta di un espresso tributo ad una scuola, con opere provenienti da una collezione privata, mai esposte prima pubblicamente. La mostra è curata da Luigi Coiro dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli e vuole rappresentare "la diffusione del linguaggio caravaggesco attraverso le opere di artisti che furono a contatto diretto o risentirono fortemente dell’arte del maestro".
L’esposizione si apre infatti con una copia tratta dall’Incredulità di San Tommaso del Caravaggio, dipinto di autore anonimo di buona qualità, funzionale ad introdurre il tema generale del percorso espositivo che prosegue con un Ecce homo di Bartolomeo Manfredi (1582-1622), poi con il Concerto campestre del lucchese Pietro Paolini (1603-1681), quindi con autori anche francesi e fiamminghi attirati dalla fama del Caravaggio: Giusto Fiammingo con un Sant’Ilarione, e Simon Vouet (1590-1649), rappresentato dalla copia, probabilmente ad opera di un pittore napoletano, di un suo Angelo coi dadi e la tunica. A Napoli in particolare un’ondata caravaggesca fu capeggiata da Carlo Sellitto (1581-1614), di cui è esposto un San Girolamo. Forse di un pittore spagnolo del XVII secolo, non meglio identificato, è invece il San Luca Evangelista.
L’esposizione si conclude con Giasone e il Drago (1660) di Salvator Rosa (1615-1673), artista mai dimentico della lezione caravaggesca di cui l’esposizione campionese – potrà essere visitata dal 7 luglio al 21 agosto (martedì-giovedì ore 16-20, venerdì-domenica 16-22) sempre con ingresso libero e gratuito – può considerarsi esemplarmente rappresentativa: «Offriamo al pubblico una mostra gioiello – commenta il sindaco Marita Piccaluga – lontana da quegli eventi di largo consumo cui siamo stati abituati negli ultimi anni e che rinnova invece l’interesse degli appassionati per la grande pittura, come era già accaduto nella stessa Galleria Civica per l’opera di Giuseppe Vermiglio».
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