Brunetta: Siete solo dei cretini e dei poveretti”

Il ministro inveisce contro alcuni contestatori a Viterbo

brunettaCosì, senza scomporsi, il ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta ha risposto al coro di chi lo accolto tra fischi e insulti. Un coro che è continuato per diversi minuti e che non si è risparmiato: “Cretino, vaffa…!” urlava un gruppo di persone lontane dal palco. Ma il ministro non ha battuto ciglio. E’ salito sul palco allestito dagli organizzatori di Medioera con il direttore del Tempo Mario Sechi che lo aiutava a continuare il suo intervento tentando di far tacere i contestatori. “Bravi, bravi – li esortava il direttore del Tempo – continuate così. Perché non vi prendete le vostre responsabilità e dite chiaramente cosa pensate?”.

“Siete dei cretini – incalza il ministro -. Io faccio il mio lavoro per 60 milioni di italiani e se il prezzo da pagare è tollerare questi cretini lo sopporto volentieri. Con questi insulti dimostrano solo la loro cretineria”.
Poi, placati gli insulti e rinvigorito dagli applausi della platea, il ministro si è concesso alle domande di Sechi. “Prezzolini – esordisce il giornalista – diceva che l’Italia è un popolo di furbi e di fessi. Lei, con il suo lavoro, sta tentando di togliere di mezzo gli uni e gli altri”.
“Esatto – spiega il ministro mentre qualcuno ancora gli urla e gli fischia contro – questa è la mia missione. Ma prima di raccontare cosa faccio da ministro voglio ricordare a tutti che io da piccolo lavoravo in estate con mio padre che faceva il venditore ambulante. Questi urlatori qui, questi cretini, forse non lavorano…
Io – continua Brunetta entrando nel merito – sto tentando di modernizzare l’amministrazione pubblica, evitando sprechi di soldi, di tempo e di lavoro inutile. Per fare un rapido esempio parliamo di sanità. Ora ogni volta che un lavoratore va a farsi fare dal medico un certificato per la malattia sul lavoro non ha più bisogno di recapitarlo all’Inps e al datore di lavoro. Il medico spedisce tutto per via telematica. Così si risparmia denaro pubblico”.
“Tu però te sei comprato la Maserati!” urla una voce dal fondo della piazza.
“Ecco questo è un altro cretino – ringhia Brunetta -. Ai cretini forse questo non interessa, ma agli italiani sì e io ho il consenso degli italiani”.
“La sua “missione” – replica Sechi – è stata però ovviamente necessaria e dovuta. Molto probabilmente anche un altro al suo posto avrebbe fatto tutto questo. Anche se non fosse stato del suo stesso partito”.
“Certo – concorda Brunetta -. Ne sono convinto. Walter Veltroni mi disse una volta in privato: “Vai avanti così che vai bene”. Certo non poteva dirmelo pubblicamente, ma è il segnale che quello che faccio va bene, perché è solo a vantaggio della gente. Del resto ho ridotto l’assenteismo del 35%. A chi può dar fastidio questo?”.
Le contestazioni, però, non sono certo mancate in questi mesi di legislatura. “Più volte sono scesi in piazza contro di lei” ricorda Mario Sechi al ministro.
“Certo – risponde Brunetta – ma molti sindacati hanno riaggiustato il tiro. Solo la Cgil ha continuato a darmi contro eppure a quei sette scioperi hanno partecipato appena il 3-4% dei lavoratori. Circa un terzo degli iscritti alla Cgil. Non mi pare un grande risultato. Il fatto è che non c’è trippa per gatti… le mie riforme puntano alla trasparenza, all’efficienza e ormai nessuno tornerà più indietro. Nessuno lo vorrà fare. Nemmeno se dopo di me ci sarà un ministro dell’attuale opposizione”.
Il governo Berlusconi, poi, ha dovuto fare i conti con la crisi. Una crisi che fa paura e che da tre anni ha investito l’economia mondiale.
“Di chi è la colpa?” chiede il direttore del Tempo.
“Non certo della politica – replica Brunetta -. La Marcegaglia e molti italiani danno la colpa alla politica, ma non sanno che la crisi è stata creata dalle banche, dalla finanza. Gente che ha agito male, per i propri comodi, e che poi ha chiesto aiuto alla classe politica per non far collassare il mercato. La politica ha molte colpe, ma non questa”.
“Almeno però – incalza Sechi – la politica potrebbe limitare gran parte delle sue spese inutili. In questi ultimi mesi molti giornali hanno scritto contro la “casta”. Lei cosa ne pensa?”
Un ottimo assist che dà l’opportunità a Renato Brunetta di lanciarsi contro un’aspra critica della stampa. “I giornali, tutti i giornali, sono proprietà di imprenditori, banche e privati – dice il ministro – che ovviamente non possono criticarsi da soli. Quindi colpiscono la politica e gli addossano la colpa. E’ tutto un minestrone complicato e poi, siamo sempre lì, la gente è incattivita e incazzata per colpa della crisi, quindi se può si sfoga su di noi”.
“Che la classe politica abbia dei privilegi però è fuori discussione” continua Mario Sechi.
“Certo – risponde Brunetta – ma infatti abbiamo anche abbassato gli stipendi. Il mio, tra l’altro, l’ho anche pubblicato per trasparenza. Quanto ai tagli, beh… se tagliamo 5 dicono che è poco, se tagliamo 20 i parlamentari non ci stanno e la proposta non passa. Si sbaglia sempre. Comunque posso assicurarvi che lo stipendio dei politici italiani è medio-basso rispetto alla media europea. Io guadagnavo di più prima di fare il ministro”.
Poi una stoccata alla magistratura. “Quando Scalfaro e gli altri votarono per garantire dei privilegi al Csm – spiega il ministro – si decise parallelamente di concedere l’immunità ai parlamentari per creare un equilibrio. Poi con Mani Pulite questa venne tolta e adesso c’è uno squilibrio”.
Ma tirando le somme Mario Sechi fa al ministro l’ultima domanda, quella più scottante. “Questo governo finirà il suo mandato?”
“Non so dirlo con precisione – conclude Brunetta -. E’ chiaro che la crisi sta imbarbarendo tutti. La crisi finirà e noi ci ritroveremo in un mondo sempre più barbaro. Io sono convinto di una cosa però. Il nostro lavoro in questo periodo non è stato facile e credo che qualsiasi governo rischierebbe di perdere le elezioni dopo aver governato in un periodo di crisi. Noi però rimarremo con la convinzione di aver lavorato bene per il paese”.
“Ma vaffa…!” tuona una voce dalla piazza.
“Ecco – chiosa Brunetta – questo è quello che intendevo. Questa gente, questi ragazzi, sono simbolo di questo imbarbarimento, ma io sono comunque soddisfatto del mio operato e della finanziaria che ho votato”.
Poco prima di lasciare Viterbo il ministro ha salutato i ragazzi di Medioera che in questi giorni stanno portando in piazza i computer per far conoscere a più persone possibili il mondo delle nuove tecnologie. “Bravi, continuate così!” li ha esortati Brunetta.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 27 Luglio 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.