L’uomo del cono nocciola che sta facendo impazzire Cracovia

Quattro chiacchiere cominciate in un pub polacco fra tre ragazzi italiani con la voglia di fare. Risultato: 150 chili di gelato al giorno venduti e coda per assaggiare il cono made in Laveno

Si dice: “È come vendere il ghiaccio agli eschimesi…”. Non sarà così dura, ma anche piazzare il gelato ai polacchi, con gli inverni che corrono da quelle parti, non è uno scherzo. Bene: c’è un ragazzo che da Laveno Mombello, assieme ad altri due italiani ce l’ha fatta. E nel giro di due mesi Paolo Girotto, 28 anni ha aperto una gelateria nel centro di Cracovia che vende 150 chili di gelato al giorno.
Questa è una storia che nasce in un pub della città polacca nota ai fedeli di Papa Wojtyła, che di questa diocesi era vescovo: un milione di persone, 300 mila studenti universitari. Dopo la stagione in una gelateria di Laveno – “L’imbarcadero” – e dopo una storia finita con una ragazza polacca, Paolo si mette a viaggiare per l’Europa. Siamo in inverno, e dopo un po’di giri per raggiungere amici nelle città nordiche, in primavera torna in Polonia. Qui, una sera, incontra Odoardo: un siciliano suo coetaneo originario di Catania che ha appena finito il conservatorio: s’è laureato in pianoforte, ma ha voglia di mettere in piedi qualcosa di suo: «Perhè non apriamo una gelateria, ho un socio che sarebbe disponibile, se tu sai fare il gelato….». All’inizio sono solo quattro chiacchiere tra connazionali, un “ciao di dove sei” finito di fronte ad una birra: scambio di cellulari e morta lì.
gelato laveno«Dopo un mesetto – racconta Paolo, seduto di fronte all’imbarcadero della sua Laveno – suona il cellulare: “Sono Odoardo, ricordi? Ho trovato il locale, e ho bisogno di un buon gelataio: se ci sei, si comincia tra pochi giorni”. Non ci credevo. Mi stavo trovando in mezzo ad una storia da film senza accorgermene: eppure era tutto vero».
La cose vanno bene fin da subito: vengono comperate le macchine da gelato, a Brescia: 9 mila euro di spesa; si comprano i banconi, due arredi e il gelato comincia a riempire i coni. «Ma un giorno uno entra e mi fa vedere un articolo della Gazeta Wiborcza, uno dei quotidiani della città. Pezzo a tutta pagina firmato Vojcech Nowicki. Direte: “e allora?” E allora il signore in questione è uno dei più grandi esperti di gastronomia della Polonia, un critico che si è spacciato per un cliente normale e ha assaggiato il nostro gelato. La recensione parlava del nostro gusto pistacchio, promosso a pieni voti: ne è uscita una descrizione da paura!».
«Il risultato dell’articolo è stato immediato: una folla di persone chiede coni al pistacchio: siamo sbalorditi. I giorni a venire lo stesso, il lavoro cominciava a girare davvero bene».gelato laveno
Poi un’altra sorpresa, forse la più inaspettata. «Il weekend successivo un’altra giornalista si presenta in gelateria. Dice che ha letto il pezzo di Vojcech Nowicki. Lei, Anna Goroska lavora per Gazeta Krakowska, il principale quotidiano della città. Dice che vuole inserire la nostra gelateria in una specie di concorso con tanto di giuria. Viene prelevata una vaschetta di nostri gusti e cinque esperti lo assaggiano. Risultato: siamo arrivati secondi tra una rosa di 20 gelaterie della città. Al primo posto un locale storico, presente da decenni…e noi a distanza immediatamente successiva».
E qui comincia la fortuna di “Katanè Kracov”, che prende il nome antico di Catania e lo abbina a quello della città polacca: lo hanno inventato, oltre a Paolo, anche i proprietari del locale Nunzio Schilirò e Odoardo Spataro. Un fiume ininterrotto di persone che arrivano per chiedere il gelato che ha vinto: la nocciola. Chili e chili di questo gusto sfornati tutti i giorni per clienti che arrivano anche da fuori città. «Ci sono persone che arrivano, mangiano un gelato, poi ne prendono un altro di un altro gusto, poi un altro di un terzo sapore: una cosa pazzesca». Verrebbe da dire: “è la stampa, bellezza”, ma il segreto di questo successo, che fa produrre alla gelateria 150 chili di gelato al giorno, è forse un altro
Gli ingredienti, per esempio: di polacco c’è solo il latte. «Tutto il resto – racconta Paolo – , dai pistacchi di Bronte alle nocciole, dal destrosio alle basi, agli zuccheri: sono tutti prodotti che facciamo arrivare direttamente dall’Italia».
Quanto fate pagare un cono? «In Polonia il gelato viene di solito servito a palline, noi lo diamo con la paletta e si può prendere anche solo un gusto. Un cono a un gusto costa 2 sloti e 50. C’è da precisare che 4 sloti valgono circa un euro, quindi un cono a due gusti costa più o meno l’equivalente di un euro e 20».
gelato lavenoForse c’è anche un altro segreto di questa gelateria: «In Italia non saremmo mai riusciti ad aprire un negozio come quello che abbiamo sulla Slawkowska, al numero 19: in tutto ci abbiamo messo un mese soltanto. Aldilà dei costi per gli affitti e il resto, che sono minori rispetto a quelli italiani, qui abbiamo trovato una semplicità estrema nell’aprire l’attività».
Ma adesso arriva l’inverno, piuttosto rigido da queste parti: cosa farete? Ancora gelato? «Ancora gelato, certo e fresco tutti i giorni, ma con qualche variante “calda” che potrebbe far arrivare ancora più clienti». Il tempo stringe e Paolo ha l’aereo a giorni per non lasciare soli i suoi due colleghi che nel frattempo sono diventati anche buoni amici. A chi dedichi questo rapido successo? Qui viene fuori il carattere tutto italiano di questa avventura: «A mia mamma, che mi ha sempre incoraggiato e aiutato».

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Pubblicato il 25 Luglio 2011
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