Cracovia e la giornata mondiale dei giovani «la città sta contando le ore»

Tutto pronto per il ritrovo dei giovani di tutto il mondo che saranno nella terra di papa Giovanni Paolo II. La testimonianza in diretta di un lavenese che lì ha trovato la sua strada

Avarie

Era partito qualche anno fa per far fortuna col gelato, che ha subito conquistato cuore e palato dei polacchi. Forse ricorderete la storia di Paolo Girotto, il lavenese che da del “tu” a pistacchio e vaniglia e che ora lavora come consulente, sempre nel mondo dei gelati, sempre in Polonia.

Ma stavolta non è di cono e coppette che parliamo perché tra pochi giorni, il 26 luglio per la precisione, prende il via un evento che ha interessato e interesserà migliaia di lombardi e varesini: la giornata mondiale della gioventù che quest’anno si celebra a Cracovia. Abbiamo chiesto a Paolo un’impressione, lui che lì è di casa sebbene in questo momento in viaggio per il Paese.

«Ho molti amici polacchi di Cracovia e che parteciperanno all’evento. La città è molto pronta e si respirava nell’aria l’emozione per questo importante evento che porterà Papa Francesco nella Cracovia di Giovanni Paolo Secondo», raccolta Paolo.

«Fuori dalla Cattedrale Santa Maria è stato messo un monitor che con le ore, minuti e secondi che mancano all’evento, una specie di countdown. Quando andavo al mercato parlando con la gente di questo evento ne parlavano con orgoglio di poter ospitare Francesco».

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«La città – racconta Paolo, nella foto, in un momento di spiritualità – è tappezzata di cartelli che sponsorizzano la giornata. Ho incontrato anche tanti italiani provenienti da tutto il Paese che erano venuti a visitare la città prima dell’evento, per poi ripromettersi di tornare a luglio conoscendo già la città e sapendola girare bene».

«La città è cresciuta molto negli ultimi anni a livello turistico, sono molto organizzati e hanno predisposto delle zone con chioschi per i pasti al sacco», ha spiegato Paolo dalla Polonia, lasciando trasparire un pizzico di orgoglio per quello che la sua patria adottiva sta facendo per accogliere Pontefice e pellegrini.

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Andrea Camurani
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Pubblicato il 20 Luglio 2016
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