A un bel Varese manca solo il gol

Dal nostro inviato – Bravo Benny e bravo Varese. Nel caldo di Bari, davanti a una squadra d’alta fascia, l’esordio dei biancorossi va sottolineato con un applauso. Il Varese conquista un punto che, con maggior lucidità sotto porta, poteva triplicare; soprattutto però Camisa e compagni fanno dimenticare i passi falsi del precampionato con una prestazione di gran personalità nonostante qualche scelta inattesa, votata alla “linea verde”. Difesa ridisegnata ma comunque attenta, cerniera di centrocampo combattiva, attacco che non rinuncia a produrre gioco e anzi, pronto a colpire in diverse circostanze. Certo, anche questa volta si è avvertita la mancanza dello stoccatore d’area: De Luca non si è tirato indietro, ha mostrato generosità ma non il guizzo risolutore.

In mezzo a questa buona disposizione il Bari – va detto – ha avuto un paio di grosse occasioni che avrebbero potuto confezionare la beffa, ma nell’arco dei 90’ sono stati i lombardi a produrre la mole maggiore di gioco come dimostrano anche i 10 corner (a tre) calciati. E poi non è mancato quel pizzico di fortuna invocato alla vigilia da Carbone, che ha aiutato a sbrogliare un paio di situazioni difficili. Buona sorte che però aiuta gli audaci, che questa sera hanno indossato la maglietta nera bordata d’oro.

Adesso il comandamento è quello di non rilassarsi: martedì a Masnago arriva il Crotone, mina vagante dal dente avvelenato per la sconfitta casalinga con il Livorno.

 

COLPO D’OCCHIO – Il “San Nicola”, cattedrale nata per Italia ’90 e già teatro di una finale di Coppa Campioni è un catino enorme in cui un po’ si perdono i quasi 7mila tifosi presenti. Una decina i coraggiosi giunti da Varese, fieri con le loro bandiere a fronteggiare una curva di casa comunque calda. L’orario pre-serale aiuta appena ad attenuare un’afa che per tutta la giornata ha fatto di Bari la città più calda d’Italia.

 

CALCIO D’INIZIO – Difesa a sorpresa per Benny Carbone: il tecnico del Varese lascia fuori due titolari che parevano certi come Cacciatore e Troest e manda in campo Pucino a destra, Camisa-Figliomeni in mezzo oltre a Grillo sulla fascia mancina. Il resto è come previsto, con De Luca punta avanzata. Tutto come annunciato invece per Torrente, costretto a una difesa obbligata dalle assenze ma forte di un attacco di tutto rispetto, con Caputo e Forestieri ad affiancare Marotta.

 

IL PRIMO TEMPO – Il Varese inizia il suo campionato senza timore reverenziale e questo è un bene in uno stadio simile. Anzi, la squadra di Carbone, in completo nero, guadagna nel primo quarto d’ora anche un paio di corner su cui tuttavia non riesce a impensierire Lamanna. L’unico brivido dalle parti di Moreau in 20’ è un’uscita fuori tempo del portiere, caricato irregolarmente da Marotta al limite: fallo evidente che vanifica il successivo gol di Donati con l’arbitro che fischia in largo anticipo.

A metà frazione Caputo ha una buona occasione a centro area per via di un pallone che scavalca Figliomeni, ma l’attaccante del Bari colpisce di testa senza forza e favorisce la presa al volo di Moreau. Il Varese non si intimorisce e porta De Luca davanti a Lamanna, ma il passaggio per la Zanzara è troppo lungo.

Il pericolo grosso per Moreau arriva al 28’: Garofalo prende velocità, si fa quaranta metri di corsa e cede la palla in area a Marotta. Sembra fatta ma i centrali del Varese si immolano e la palla rotola a lato della porta, in corner.

L’ultimo quarto d’ora è fatto di schermaglie, anche perché il caldo non aiuta i 22 in campo. Non mancano comunque i tentativi, con il Varese che trova qualche percussione da parte di Carrozza e Neto e i padroni di casa pronti a ripartire in velocità come accade al 41’, quando Corti è eccellente nel recuperare su Marotta lanciato verso l’area. In generale però il Varese mostra il suo limite principale: l’incapacità di finalizzare il lavoro delle mezzepunte, nonostante un De Luca volenteroso, che corre ma non tira mai.

 

LA RIPRESA – Il ritorno in campo mostra un Bari più arrembante, che nelle prime battute si presenta dalle parti di Moreau con il coltello tra i denti. Ci pensa Figliomeni, in collaborazione col portiere, a disarmarlo al 4’, ma l’occasione più grossa arriva al 9’, per un rarissimo “buco” della difesa biancorossa. Caputo scappa sulla destra a Grillo, punta l’area e sull’uscita di Moreau mette in mezzo per l’accorrente Forestieri che arriva in scivolata ma manca l’impatto vincente con il pallone a porta sguarnita. Ne nasce una fase vivace, con Neto che ci prova prima di lasciare il posto a Damonte e con qualche iniziativa sui due lati del campo. Prima della mezz’ora torna a farsi vedere De Luca, che lotta tra due avversari e trova un rasoterra che Lamanna controlla a qualche modo. Il portiere barese vede anche tremare i propri legni al 36’, quando Carrozza inventa un tiro-cross terra-aria che va a scheggiare l’esterno del “sette” della porta da posizione impossibile.

Ma è proprio allo scadere che arrivano altre emozioni: prima Camisa effettua l’ennesima chiusura davanti a Moreau, poi è De Luca ad avere la palla del knock out finale. Ma il giovane bomber stavolta non mantiene la calma, fa un tocco di troppo e si vede “murare” dal portiere di casa. E così il sollievo dei tifosi locali si trasforma in qualche fischio quando l’arbitro dice basta; per il Varese invece, solo applausi. Meritati.