“Ciao Ciccio, eri il nostro piccolo Buffon”
Chiesa parrocchiale gremita per l'ultimo saluto Luca Ciccioni, ucciso a dieci anni dalla leucemia. La piccola bara azzurra accompagnata in chiesa dai compagni di scuola e della squadra di calcio del paese
Uboldo si è fermata per un giorno. Adulti, bambini, tutto il paese ha voluto dare commosso l’ultimo saluto a Luca Ciccioni. I funerali del bambino di 10 anni, che da due soffriva di leucemia, si sono svolti lunedì pomeriggio in una chiesa parrocchiale gremita di persone. In centinaia, forse più di un migliaio di cittadini, hanno partecipato con le lacrime agli occhi alle esequie del bimbo scomparso nella notte tra sabato e domenica.
La piccola bara azzurra di Luca è arrivata intorno alle 16, partita dalla chiesetta minore di San Cosma, nella zona dove Luca viveva con i genitori. Era preceduta da un corteo di bambini, compagni di scuola e della squadra di calcio dove giocava "Ciccio", nomignolo con il quale ormai tutti lo conoscevano a Uboldo. Al seguito un fiume di persone che si sono strette intorno ai genitori, Andrea e Mariarosa. All’interno della chiesa in tanti hanno atteso l’arrivo del piccolo. Sulla bara è stata posizionata una foto di Luca sorridente e, oltre ai fiori, anche una costruzione in mattoncini colorati che riproducevano il suo nome. Vicino due cappellini: uno della Ferrari e uno della Juventus. «Luca, un nome, un volto, un bambino – ha esordito nell’omelia funebre il parroco don Giancarlo Cogliati -. Travolto da un evento imprevedibile che ha creato una serie di legami, oggi indissolubili. Questo evento è un segno da interpretare. Forse, però, non riusciremo mai a comprenderlo fino in fondo».
«Luca aveva un carattere bello, coinvolgente, brioso. Aveva contagiato gli adulti. Ogni bambino è una scoperta: papà Andrea e mamma Mariarosa hanno accompagnato il figlio giorno per giorno. In tutto questo tempo Luca aveva conservato il suo stile, la sua gioiosità, con cui ha fatto il cammino e contagiato chi gli stava intorno», ha detto don Giancarlo.
Al termine della celebrazione funebre hanno preso la parola i piccoli amici di Luca, tra commozione e voglia di salutare Ciccio: «Abbiamo condiviso con te la nostra vita all’asilo, a scuola, nella squadra di calcio; eri il nostro piccolo Buffon. Ora proteggi i tuoi genitori e tutti noi. I tuoi nuovi compagni di squadra saranno gli angeli, il tuo nuovo allenatore è Dio. Ciao Ciccio, non ti dimenticheremo mai».
Il lungo corteo funebre, un vero e proprio fiume di persone con davanti tutti i bambini, ha poi accompagnato Luca verso il cimitero cittadino. Nessun carrello, nessuna auto: Luca è stato portato in spalla per tutto il tragitto.
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