La guerra dei precari, in gara per una cattedra

Docenti convocati alla media Vidoletti per l'assegnazione delle poche cattedre rimaste in materie ridotte all'osso. Tra rassegnazione e rabbia

Precari in attesa della chiamata alla Vidoletti"Eccoci arrivati al mercato delle vacche!"… Sono tanti i docenti precari giunti di buon’ora alla media Vidoletti di Varese. Questa mattina si assegnavano le cattedre ( meglio definirli "spezzoni") ai docenti di tecnica, musica, educazione fisica, diritto, arte e chimica.
Tutti convocati per una manciata di posti: « Ogni anno mi chiedo perchè dobbiamo sopportare questo penoso spettacolo – commenta una docente senza molte speranze – perchè non chiamano direttamente le persone di cui hanno bisogno? Invece, tutti convocati… per l’ennesima triste delusione».

La rassegnazione è palpabile: gli insegnanti di educazione fisica hanno a disposizione 4 spezzoni, non va meglio a quelli di tecnica che ne hanno 6. Decisamente meglio per gli insegnanti di diritto che possono contare su ben 4 cattedre piene più due "spezzoni": ma è proprio in questa coda che si registra qualche tensione perchè l’interpretazione della legge fatta dalla commissione non convince : « La colpa è dei riservisti ( professori che hanno l’invalidità) –  lamenta uno dei docenti in attesa – la legge prevede l’inserimento di un riservista ogni sette docenti in graduatoria. Questa interpretazione è Precari in attesa della chiamataillegittima». Vola qualche parola, qualcuno invoca l’intervento delle forze dell’ordine. Il clima si surriscalda per un attimo, il preside di commissione Tallone va a consultarsi con i colleghi poi torna e conferma la regola annunciata. Il brusio riprende e la contestazione riparte. Il capannello di docenti, però, si è diradato e sono rimasti in pochi a protestare: « Fate ricorso » suggerisce qualcuno. Ma i docenti di diritto sanno che la via legale, oltre a essere tortuosa, è lunga.
« Sono dieci anni che insegno con contratti annuali – spiega una mamma con un bimbo piccolo in braccio – ma probabilmente ora rimarrò senza niente. Colpa delle graduatorie a pettine, che hanno permesso agli insegnanti del sud di venire a portarci via il posto… Nella nostra materia, poi, non abbiamo molte alternative e la riforma sta tagliando ulteriormente gli spazi. Andare nel privato? Ma non pagano e non hai  nemmeno punteggio!!!».

Una guerra tra poveri, uno spettacolo avvilente (Tuttoscuola.com fornisce una spiegazione chiara della ragione di tanti precari) : « Sono rimasta senza nulla. La cattedra in cui speravo è stata assegnata a un’amica. Lei era dispiaciuta ma non aveva altra scelta. Che tristezza!!!»

La distribuzione prosegue con il suo triste rituale: il presidente fa l’appello ma solo chi ha la certezza di prendere un posto adeguato risponde. Gli altri tacciono perchè rifiutare una proposta ti preclude qualsiasi assegnazione durante l’anno. Un gioco delle parti amaro e crudele. Tra un mese, anche chi oggi non ha nulla avrà buone possibilità di essere sistemato, ma l’odierno copione è un passaggio obbligato, con il suo carico di frustrazione. 
La scuola procede a tentativi: tra cinque giorni suona la campanella. 

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 07 Settembre 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.