Il World School Forum a L’Aquila: “E’ tutto fermo”
Gli studenti delle 21 delegazioni ospiti all’ITC Tosi visitano la zona rossa della città abruzzese per capire come si ricostruisce dopo un terremoto ma la delusione è tanta. I giapponesi: "C'è tutto da fare"
Al World School Forum, in programma in questi giorni all’ITC Tosi, si parla di “ricostruzione dopo il disastro” e in Italia di esempi di questo tipo ne abbiamo molti, forse troppi. Il più celebre di tutti è, senza dubbio, il caso de L’Aquila e dell’Abruzzo, sconvolti due anni e mezzo fa da un violento terremoto. E così, le 21 diverse delegazioni ospiti della scuola sono state portate a vedere la situazione della ricostruzione della città. «Siamo entrati nella zona rossa -spiega Valeria, una delle studentesse dell’ITC che ha accompagnato i ragazzi stranieri in Abruzzo- e mi si è gelato il sangue; ho immaginato la città prima e dopo ed è stato desolante».
Al posto di palazzi rinati dalle proprie macerie, chiese ricostruite, negozi con le saracinesche alzate e un centro storico di nuovo pullulante di vita gli studenti di 21 diversi paesi hanno visto «una città ferma ancora al 6 aprile del 2009». Le macerie invadono ancora le strade e «nei negozi del centro storico -racconta Elisa- ci sono ancora tutti i prodotti per terra». Elisa, che era stata in Abruzzo anche nell’estate del disastro, nota poche differenze tra ieri e oggi. L’unico vistoso cambiamento tra quel giorno e oggi è che «quasi tutti i palazzi sono puntellati e messi in sicurezza, non ci sono più tendopoli» ma parlando di ricostruzione tutti i ragazzi dell’ITC sorridono. «Sono state ricostruite scuole e chiese ma la gente ora vive in quartieri fuori dalla città, con case tutte uguali (il famoso progetto C.A.S.E, ndr) e si sentono molto ghettizzate».
La ricostruzione arranca e le delegazioni straniere l’hanno notato. Specialmente una. «Con noi -spiegano i ragazzi- c’è anche un gruppo di giapponesi che, però, si sono solo limitati a dire che “i lavori sono molto indietro”». Sarebbe stato difficile spiegare a chi, dopo un violento terremoto e un devastante tsunami, «si è ripreso in pochissimo tempo» perchè i lavori all’Aquila sono ancora così indietro.
Tutti i gruppi di studenti, comunque, sono rimasti molto colpiti da quello che hanno visto nella zona rossa della città abruzzese. Sconvolgente, devastante, scioccante sono alcuni dei termini con cui i ragazzi stranieri hanno descritto ai propri compagni ciò che hanno provato nel passeggiare con il caschetto in testa per le vie di «un centro storico gelido, e non per le temperature», chiosa infine Martina.
E in Abruzzo i ragazzi hanno incontrato anche molti loro coetanei e le differenze non sembrano così evidenti. «Oggi sono sereni, tranquilli» e stanno cercando di ritrovare una normalità persa tra le macerie. «Si stanno adattando alla nuova situazione cercando di ricostruirsi una vita -spiega Alessandro, l’ultimo dei 4 delegati dell’ITC- e, ad esempio, le loro sere le passano tutti insieme in un solo bar, perchè è l’unico aperto». Ma su una cosa tutti gli studenti sono concordi: «Il terremoto del 6 aprile è una ferita ancora aperta» e nessuno sa quanto ci vorrà per farla, finalmente, cicatrizzare.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
flyman su Varese sale al 14esimo posto nel report Ecosistema Urbano 2024: un balzo di 27 posizioni
Roberto Morandi su Superstrada nel bosco, Samarate pronta a dire no al progetto. E a rinunciare a due svincoli
Spartaco02 su Superstrada nel bosco, Samarate pronta a dire no al progetto. E a rinunciare a due svincoli
Felice su Tornano a Varese le Donne per la Pace: chiedono giustizia e solidarietà
lenny54 su Tornano a Varese le Donne per la Pace: chiedono giustizia e solidarietà
ClaudioCerfoglia su Tornano a Varese le Donne per la Pace: chiedono giustizia e solidarietà
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.