Varese, una lunga serie di casi “toponomastici”

Il "caso Gentile" ha riportato alla memoria altri episodi simili, da Edgardo Sogno a Peppino Frongia, il rapido e curioso excursus di Pier Fausto Vedani

Il Pd, per bocca di Fabrizio Mirabelli , ha già detto chiaro e tondo che non si deve intitolare, in via 25 Aprile, un’area a giardino a Giovanni Gentile, filosofo di fama internazionale, riformatore della scuola del regime fascista, assassinato da gappisti a Firenze nell’aprile del 1944.
Per la toponomastica cittadina una volta tanto ci si confronta ricorrendo a valutazioni serie dal momento che essa più volte in passato è stata oggetto di decisioni non molto attente da parte di numerose giunte comunali,
Poiché Varese, con l’eccezione di quello guidato da Luigi Cova dal 1946 al 1950, ha sempre avuto   governi non di sinistra, i responsabili di errori o di incursioni nell’incultura in materia di toponomastica si sa bene dove cercarli.
A volte infatti le intitolazioni hanno infilato percorsi dove in agguato poteva esserci il ridicolo. Tempo fa a Palazzo Estense, forse per semplice revanscismo di destra, forse perché si voleva celebrare un liberale protagonista della Resistenza, forse perché negli ultimi anni della sua vita aveva messo, ancora e fortemente, nel mirino il comunismo, a Edgardo Sogno si decise di dedicare la piazzetta (o largo) antistante l’ingresso “storico” dell’ex teatro Impero. Sulla definizione dell’attività  svolta da Sogno ci furono discussioni e confusione se l’uomo di cultura, il combattente coraggioso, l’ambasciatore, il politico si ritrovò addirittura nei ranghi degli statisti e come tale indicato sulla targa della piazza. Con tutto il rispetto per Sogno quasi una comica, se pensiamo che dalla fine della seconda guerra mondiale gli statisti in Italia si possono contare sulle dita di una mano; e c’è chi   ferma la conta al pollice con Alcide De Gasperi. Edgardo Sogno doveva essere ricordato e onorato per la sua lotta antifascista, per la meritata medaglia d’oro che gli fu attribuita. Ma alla fine ci si è accorti che Sogno statista proprio non era e oggi il largo è dedicato a Edgardo Sogno con sotto data di nascita e morte: sarà un illustre sconosciuto per le generazioni varesine del futuro.
Varese in tema di personaggi da ricordare è città delle stranezze: con la scusa che si trattava di un’opera di buona fattura il Comune anni or sono decise di collocare nei Giardini Estensi la statua di Umberto I, presunto re buono in realtà non molto istruito, amico dei generali e di chi manteneva l’ordine pubblico con salve di fucileria.
Se invece si appartiene alla schiera degli uomini che hanno cambiato il corso dell’umanità come gli scienziati o gli eroi dello spazio è vana la speranza di essere adeguatamente ricordati. E se hai avuto la fortuna di essere indicato come sindacalista e galantuomo ancor prima che importante protocomunista, appena si accorgono dell’errore fatto ti cancellano. Come è accaduto a Peppino Frongia. Non so se gli hanno restituito il maltolto – l’intitolazione di una via davvero micro a Mustonate – traslocandolo altrove, ma non deve meravigliare se la viuzza oggi la si possa ritrovare solo nello stradario ufficiale di qualche anno fa.

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Pubblicato il 27 Ottobre 2011
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