Il senatore, il blog e i Genesis
Paolo Rossi ha presentato il suo libro tratto dai post su internet. Parla anche di rock e spunta una curiosa somiglianza
Guardavo la fotografia che il senatore Paolo Rossi ha pubblicato sulla copertina del suo libro, “Mamma mia il blog” e pensavo dentro di me che quell’immagine mi ricordava qualcosa. Poi, sfogliando il libro, ho capito: il senatore in copertina ha una vaga somiglianza con Peter Gabriel, lo stagionato cantante inglese che fu il leader del gruppo rock dei Genesis (o forse si pettina allo stesso modo).
Potrebbe sembrare una bestemmia, dato che Paolo Rossi si è definito spesso un vecchio democristiano, e il cantante invece ha passato gli anni settanta truccandosi da donna, o da mostro spaziale, urlando canzoni astruse e spesso indecifrabili, a giovani capelloni di mezzo mondo. Separati dalla nascita? Non esageriamo.
Ma, forse, sta anche in questi particolari la curiosità che suscita spesso il blog del senatore. Lui ha il pregio di non essere una persona che ama l’ortodossia, come emerge anche dal suo libro “Mammia mia il blog” (editore Macchione), che pesca proprio dai suoi post sul web
. Il libro lo ha presentato lunedì sera, organizzando una piccola cena con un gruppo di giornalisti varesini di varie testate.
Ma il senatore è anche un fan dei Genesis. E’ anche per questo che mi è saltata alla mente l’immagine di Peter Gabriel, quando a pagina 20 ho letto uno dei suoi commenti politici intitolato “Tiresia”, figura mitologica metà uomo e metà donna, utilizzata proprio da Peter Gabriel per descrivere il maschile e femminile che alberga dentro ognuno di noi, e che compare in una canzone del 1973, “The cinema Show”, contenuta in un disco che per alcuni è un vero e proprio capolavoro del progressive rock “Selling England by the pound”.
Rossi cita la canzone e l’album ma in quel caso parla di rinascita delle donne. In altri post scrive anche di diritti dei gay, Giorgio Gaber, di amore e altro. Spesso nel suo partito qualcuno indica gli ex democristiani come quelli noiosi e bacchettoni, ma questo non è proprio il caso. Anzi.
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