Caroli si presenta al Maga: “Un museo che punti sulla qualità”

Storia dell'arte, artisti della contemporaneità e giovani: sono i tre filoni su cui vorrebbe lavorare il professore, chiamato a guidare il museo. A metà febbraio la presentazione del programma delle mostre

Tanto pubblico e un dibattito vivace nella serata di presentazione di Flavio Caroli, che sarà nominato presidente del Maga, il museo d’arte di Gallarate. «Quando mi hanno chiamato, , ho ritenuto quasi subito di mio dovere accettare», ha esordito Caroli. Un intervento per sostenere la necessità di un rilancio dell’arte che passi non dalle «mostre blockbuster e globalizzate, che abbassano il livello e fanno spendere in realtà di più», ma da una scelta «in controtendenza», scegliendo la qualità: «le mostre bisogna costruirle, avendo un progetto da cui partire. Costruirle, non importarle». E così Caroli – storico dell’arte «e non critico d’arte, come a volte dicono» – ha spiegato la sua idea anche per il museo di Gallarate, il progetto su cui lavorare per ripensare al più presto la prossima stagione di mostre: il presidente in pectore del museo ha parlato di tre filoni da esplorare nei prossimi quattro anni, «che comprendono anche il 2015 dell’expo». Tre «capitoli»: l’esplorazione della storia dell’arte, la vocazione all’attualità partendo dalla seconda metà del Novecento («potremmo chiamarla "maestri del nostro tempo»), lo spazio ai «giovani».

Sulle possibili mostre da cui ripartire, poco ci si sbilancia. Il sindaco Edoardo Guenzani indica per il 14 gennaio l’appuntamento per la presentazione della nuova stagione. E Caroli racconta anche (e il verbo raccontare è usato ben a proposito, crediamo) il percorso e l’importanza per l’arte moderna di Emile Bertrand, delle opere del pittore francese – amico di Van Gogh e Gaugin – custodite a Milano, di una antologica che ancora manca. Insomma, un bell’indizio (non una prova) sulla possibile mostra che potrebbe aprire la nuova fase del museo gallaratese. «È una scommessa, o la vinciamo o la perdiamo, ma vogliamo affrontarla, di fronte all’incertezza de tempi». Sapendo che alle spalle del museo – come ricordato dalla direttrice Emma Zanella – c’è comunque la straordinaria ricchezza della collezione permanente e l’esperienza del Premio Arti Visive Città di Gallarate, rappresentato dal presidente Giovanni Orsini: la XXIV edizione si aprirà il prossimo 3 marzo.

Nel mezzo di una serata con tanti stimoli ed un confronto anche tra artisti intervenuti al museo, si è parlato anche delle risorse economiche: «Ci impegnamo, nonostante i tagli e il patto di stabilità, a garantire le risorse necessarie» ha ribadito il sindaco Edoardo Guenzani. Dopo alcuni mesi di silenzio e analisi della situazione (soprattutto sul piano economico e della sostenibilità), si può dire che qualcosa inizi a muoversi e ad essere concretizzato, al Maga come sui teatri (ma Caroli diventerà presidente a tutti gli effetti solo a febbraio, dopo le annunciate dimissioni di Crespi, su cui c’è un accordo tra gentiluomini). E si ritorna a parlare anche del polo culturale gallaratese, espressione amata dai precedenti governanti della città (PdL) e che oggi deve trovare nuovo significato. Forse il tutto passa anche dalla ridefinizione di un progetto globale e condiviso tra le diverse realtà culturali, come ha spiegato anche l’assessore alla cultura del Comune di Gallarate, Sebastiano Nicosia: «Cercheremo di usare la competenza del professor Caroli per l’intero sistema culturale». La scommessa è ancora tale, vedremo se si riuscirà a vincerla.

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Pubblicato il 18 Gennaio 2012
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