Il comunicato di Nidoli: “La cava è sicura”

Precisazioni riguardanti la cava Italinerti di Cantello all'indomani della pronuncia del Tar Lombardia

Faccio seguito agli articoli apparsi sui quotidiani locali dei giorni scorsi, riguardanti la cava 

Italinerti di Cantello all’indomani della pronuncia del Tar Lombardia per precisare quanto
segue:

1) Italinerti non ha mai cavato in modo abusivo. Lo stato di fatto, e’ il frutto di una
escavazione eseguita negli anni ’70 e ’80 dalla precedente proprieta’(Coppa).
2) Italinerti ha presentato un progetto di recupero ambientale della cava nel rispetto delle
vigenti norme e seguendo scrupolosamente la procedura autorizzativa durata ben 3 anni
(vedi dichiarazione Ass. Marsico durante seduta del Comitato Tecnico Consultivo
Regionale del 10.11.2011).
3) Italinerti durante il confronto con il Comune di Cantello, al fine di recepire le richieste
avanzate dall’amministrazione locale e nel mitigare le operazioni di scavo e rassicurare la
popolazione sul fatto che il progetto non subisse ulteriori modifiche e ampliamenti, ha
deciso di:

• escludere l’installazione in loco di un impianto per la lavorazione del materiale. Il
materiale scavato verra’ trasportato altrove per la successiva lavorazione.
• in accordo con le richieste degli pervenute dagli enti, di ridurre il volume estratto da
1.550.000 mc autorizzati a 1.250.0000 mc (quantita’ minima estraibile per garantire
l’esecuzione delle operazioni di scavo in sicurezza e nel rispetto delle norme di
escavazione vigenti).
• terminato il lavoro di recupero e rinaturalizzazione dell’area, cedere al Comune di
Cantello a titolo gratuito, l’intera area di proprieta’ della Italinerti (pari a circa
100.000mq), per permettere che " la cara area" possa rimanere a disposizione della
Comunità Locale.

4) come richiesto dalla Regione Lombardia è stata stilata relazione tecnica da parte
dell’ARPA (vedi prot.150093-3.6.5 del 08.11.2011), che ha ESCLUSO categoricamente,
sia in Val Bevera che in Val Sorda, il rischio d’inquinamento dei pozzi

d’approvvigionamento dell’acqua gestiti da Aspem.
5) Il Comitato Tecnico Consultivo per le Attività Estrattive della Regione Lombardia, nella
seduta del 10.11.2011, si è espresso contro la richiesta della Provincia di Varese di
stralcio della Cava.
I componenti del Comitato hanno rilavato, anche a seguito dei vari aspetti e chiarimenti
della seduta, che, la valutazione ambientale del progetto in argomento è stata attuata
mediante verifica di assoggettabilità a VIA, secondo previsioni di legge e in applicazione di
criteri dettati con apposita delibera di Giunta regionale.

6) L’Assessore Marsico, durante l’audizione del Comitato Tecnico Consultivo per le Attività
Estrattive in Regione, ha dichiarato che:

• "…riconosce la legittima aspettativa della Ditta che ha presentato il progetto…"
• "…il progetto presentato costituisce in ogni caso un miglioramento dello stato della
ex cava, particolarmente degradata"
• "… lo stralcio della cava non si fonda su motivazioni tecniche ma risponde a scelte
di natura politica…" Da tutto quanto sopra esposto emerge che la Italinerti: in accordo con le indicazioni
tecniche fornite dall’ufficio cave provinciale e secondo le vigenti norme di estrazione ha
presentato un progetto di recupero di una cava particolarmente degradata proposto
ed inserito dalla Provincia di Varese nel proprio Piano Cave Provinciale ed approvato
dal Consiglio Regionale con d.c.r. n.698 del 30.09.2008.

Durante il lungo e complicato iter autorizzativo, gli uffici tecnici interpellati delle
amministrazioni pubbliche coinvolte hanno approvato, avvallato e deliberato la fattibilità e
sostenibilità tecnica ed ambientale del progetto di recupero.

Questa impostazione di mala informazione ha portato solo a spaventare la gente, in modo
ingannevole, ed a scatenare e far crescere una protesta infondata!
….l’intenzione è forse quella di far pressione sulla Regione e farne ricadere la
responsabilità dello stralcio…?

Prova della insussistenza dei tanto sbandierati allarmi e rischi addossati al progetto di
recupero della Italinerti è la Cava Valli,
sita nello stesso Comune di Cantello, sita nella
stessa Val Bevera a monte dei pozzi Aspem e quindi, secondo le tesi delle
amministrazioni locali, potenzialmente inquinante; lavora da più di 30 anni e non ha mai
fatto registrare il minimo inquinamento, mai è stata sottoposta ad una richiesta di stralcio
dal piano cave provinciale, mai esposta ad una simile gogna mediatica, anzi la Provincia
gli ha consesso un sostanzioso ampliamento estrattivo (forse il maggiore in Provincia di
Varese).

La Italinerti si batterà sempre, fino in fondo, per vedere rispettati e salvaguardati i propri
diritti acquisiti nel rispetto della Legge e nel rispetto e salvaguardia dell’Ambiente.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Febbraio 2012
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