David Liebman, il sognatore contemporaneo in concerto

L'appuntamento è per mercoledì 14 marzo, alle 20, all'Auditorium del Conservatorio di Como

David Liebman – presente mercoledì 14 alle ore 20 nell’Auditorium del Conservatorio di Como con Carlo Morena al pianoforte (ingresso gratuito con ritiro tagliandi disponibili dal 9 marzo, dalle ore 10.00 alle 18.00, nella segreteria dell’ateneo) – è un sognatore contemporaneo. Lo è soprattutto al sax soprano, strumento prediletto dal 1980, ma anche al tenore (con il quale esercitò nel quintetto di Miles Davis dal 1972 al 1974). A questi due alterna il pianoforte e il flauto, quest’ultimo utilizzato nelle parentesi più pastorali del grande bop, così come accade in “He Loved Him Madly” dal cd “Get Up with it” ai tempi dei concerti con Miles. Trenta minuti di introduzione costruita sull’incedere ipnotico di un Liebman che ben si aggancia allo stile del trombettista ma che, già allora, mostra di possedere un’insolita concezione del jazz legata ad ad ricerca fatta di coloriture e visioni interiori. Considerato, proprio per questo, una sorta di “uomo della rinascita nella musica dei nostri giorni”, Liebman ha ormai alle spalle una carriera di oltre quarant’anni. Laureato in Storia alla New York University, il suo fraseggio ricorda da vicino quello di John Coltrane. Anzi, Liebman parte dal concetto che non si deve mai abbandonare l’intensità della musica perché é un marchio di fabbrica. A maggior ragione in quel jazz che è lento e soffice. Che offre gli spazi più adatti per interpolare con gli altri strumentisti in una sorta di partita con bolle di sapone. Falsa leggerezza, quella del sassofonista. Eppure, il suo fraseggio è sempre incentrato più sulla forma che sulla linea, più sulle tessiture che sul tono, più sul palpito delle emozioni che sul ritmo del suono. Diceva David, “è come camminare in un parco, per esplorare qualcosa che non fa parte del patto naturale”. Dialogo: è questo ciò che fa l’artista americano con la sua musica. Conversazione e pazienza per “aprirsi alle vibrazioni”. Al fianco di Elvin Jones, Chick Corea,
John McLaughlin, McCoy Tyner. Dal rock al free-jazz, con le nomination ai Grammy, i Dottorati
e le centinaia di registrazioni nelle quali ci si accorge di quanto, ancora oggi, un suo punto di riferimento sia sempre Hank Mobley. Al pubblico che lo vuole conoscere meglio, Liebman consiglia di ascoltare il suo “The Loneliness Of a Long Distance Runner”: dedicato a Steve Lacy, maestro al sax soprano sulla lunga distanza. Maestro di un jazz che è ancora tutto da scoprire.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Marzo 2012
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