Private equity: Varese ottava provincia per operazioni

Un convegno organizzato dall’Unione Industriali per presentare le opportunità che offrono alle Pmi le alleanze con gli investitori in capitale di rischio. L’esempio di Varese Investimenti Spa

Su 110 province italiane Varese si piazza ottava per numero di operazioni di private equity effettuate tra il 2005 e il 2011. Un posizionamento che in termini calcistici si potrebbe definire da coppa Uefa. È questo il dato emerso durante il convegno “Nuova finanza per lo sviluppo d’impresa: il private equity” organizzato questo pomeriggio a Gallarate dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, in collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo – LIUC e in particolare con il Private Equity Monitor – PEM®. Un appuntamento che ha aperto un ciclo di incontri messi in calendario dall’Unione Industriali per informare le imprese sugli strumenti di finanziamento alternativi al sempre più difficile accesso al credito. «Perché – ha spiegato il Presidente dell’Unione Industriali, Giovanni Brugnoli – non basta lavorare a testa bassa sul miglioramento dei processi produttivi e dei prodotti. Una leva competitiva sulla quale dobbiamo spingere è quella del rafforzamento patrimoniale delle nostre imprese. Un percorso da intraprendere con preparazione e metodo. Proprio perché l’accesso al credito è sempre più problematico occorre trovare strumenti e vie nuove per sostenere l’innovazione e le attività delle nostre imprese. Il private equity rappresenta una di queste strade».
 
A intraprenderla, tra il 2005 e il 2011, sono state nel Varesotto 20 imprese. Realtà che hanno visto entrare nel proprio capitale un socio istituzionale deciso ad affiancare, per un periodo limitato, l’imprenditore in un processo di sviluppo. Aziende, che, appoggiandosi a investitori in capitale di rischio, hanno così potuto coniugare alla strategia industriale un’efficace pianificazione finanziaria.
Le operazioni di private equity realizzate in provincia di Varese rappresentano il 3% del mercato totale nazionale, con un ammontare medio investito nelle singole aziende pari a 4,5 milioni di euro, contro una media lombarda di 10 milioni. Questi i numeri presentati da Jonathan Donadonibus Responsabile del PEM® per descrivere il private equity sul territorio varesino dove, mediamente, la quota acquisita dagli operatoti di private equity è pari al 53% del capitale di imprese con una media di 75 dipendenti e ricavi per 11,9 milioni di euro.
 
Per lo più (50% dei casi) si tratta di operazioni di buy out, seguono (40%) quelle di expansion, replacement (5%) e turnaround (5%). A farla da padrone sugli interessi degli investitori è il settore manifatturiero con i comparti dell’elettronica, dell’alimentare, della meccanica, della carta, della gomma-plastica e della chimica. Seguono i settori dei trasporti, della grande distribuzione, dell’ICT.
«I dati dimostrano ancora una volta – ha spiegato Anna Gervasoni, Presidente del PEM® e professore straordinario di Finanza d’Impresa all’Università LIUC – che questo territorio è vitale e attivo, con numerose imprese valide e dinamiche, che potrebbero incontrare il private equity per avviare importanti percorsi di aggregazione e sviluppo anche internazionale. I settori che sono stati oggetto di intervento finora ben rappresentano la nuova configurazione dell’industria varesina. Con una iniezione di nuovo capitale sicuramente si possono attivare circuiti di sviluppo con impatti positivi su tutto il territorio e completare quei processi di ridisegno settoriale che si sono visti negli anni recenti».
 
Fin qui la fotografia del presente. Ma quali possono essere gli sviluppi del private equity in provincia di Varese? Secondo un’analisi del PEM® sono 151 le imprese del territorio che attualmente possono dirsi potenzialmente in grado di attrarre capitale di rischio, ciò grazie ad una redditività (espressa dal rapporto tra EBITDA e fatturato) uguale o maggiore al 10% e un indice di indebitamento (calcolato dal rapporto debito/EBITDA) pari o inferiore a 3x. Tra i settori più attrattivi quello delle imprese che realizzano prodotti per l’industria (con 81 aziende potenzialmente attraenti per il private equity), le imprese produttrici di beni di consumo (26), il terziario avanzato (17), la grande distribuzione (15).
«Questi numeri – ha commentato Jonathan Donadonibus, responsabile dell’Osservatorio PEM® – confermano come la provincia di Varese e le imprese che in essa creano ricchezza e occupazione siano un ottimo bacino di opportunità per chi con il private equity vuole investire denaro e lavorare da un punto di vista industriale alla creazione di valore. Un’occasione, pertanto, per tutti gli attori coinvolti: le imprese in cerca di capitali per lo sviluppo, gli investitori in cerca di valide opportunità, e il territorio, che indirettamente trae benefici da questa sinergia». Così come dimostra l’esperienza di Varese Investimenti Spa, la holding di partecipazione costituita dall’Unione Industriali e da Intesa Sanpaolo che finanzia progetti di sviluppo delle piccole e medie imprese entrando nel capitale con quote di minoranza. Quattro le operazioni fino ad ora perfezionate. Che hanno riguardato Gemelli Spa (dispositivi antirumore per elicotteristica), Ellamp Spa (componenti per l’allestimento di mezzi di trasporto), Arioli Spa (macchine per il finissaggio tessile) e Artexe Spa (soluzioni tecnologiche innovative per l’accoglienza e la gestione delle attese).

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Pubblicato il 05 Marzo 2012
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