Tirreno-Adriatico: Garzelli vuole fare lo scherzo ai big
Tanti pretendenti alla vittoria finale a partire da Evans, Nibali e Scarponi. Ma il varesino, già primo nel 2010, promette battaglia: "Pronto, preparato e desideroso di fare bene"
Ci sono Cadel Evans che il luglio scorso vinse il Tour, ma anche Vincenzo Nibali e Michele Scarponi, i due grandi nomi italiani per le corse a tappa (oltre naturalmente a Basso, impegnato alla Parigi-Nizza). E poi Roman Kreuziger, Philippe Gilbert, Joaquim Rodriguez, Rinaldo Nocentini, David Millar oltre a spagnoli e olandesi assortiti. Ma anche con un campo partenti simili il grande vecchio del ciclismo varesino ha tutte le intenzioni di fare bene: Stefano Garzelli sarà al via da oggi (mercoledì) con il numero 11 sulla schiena alla Tirreno-Adriatico e capitanerà la sua Acqua&Sapone nella "corsa dei due mari" in cui ha già trionfato (foto) nel 2010 (qui l’albo d’oro completo).
Un’edizione, quella della Tirreno, ricca di spunti di interesse non solo per la classifica generale per cui si daranno battaglia i nomi già indicati, ma anche perché pure le tappe per velocisti vedranno impegnati molti dei migliori specialisti al mondo. La sfida degli sprinter passa per le gambe di dinamite del campione del mondo Cavendish a quelle di Greipel, Petacchi, Freire, Farrar, Modolo e Bennati; inolte tra gli iscritti ci sono diversi specialisti per le singole tappe come Visconti, Pozzato e la "locomotiva di Berna", Fabian Cancellara, recente trionfatore alla "Strade Bianche" di Siena.
La corsa prevede due cronometro su sette tappe: la prima a squadre tra San Vincenzo e Donoratico (oggi pomeriggio), interessante ma non decisiva perchè in 17 chilometri le differenze non saranno enormi, e l’ultima individuale a San Benedetto del Tronto, tradizionale località di conclusione di questa prova lunga sette giorni. Nel mezzo tappe per tutti i gusti con la quinta frazione, da Martinsicuro ai Prati di Tivo (sul Gran Sasso) che dovrebbe fare la differenza maggiore in chiave di classifica. Chi vince lassù, o chi non si fa staccare, può davvero pensare di sollevare il "tridente" a San Benedetto.
"Non ho lasciato niente al caso – ha detto Garzelli alla vigilia – perché io e i miei compagni di squadra teniamo particolarmente a fare bene. In questi ultimi giorni abbiamo lavorato molto sulla cronosquadre che non sarà fondamentale ma servirà a partire bene, limitando il più possibile il ritardo dai migliori. Meglio di così non potevo arrivare al via di quest’anno e la controprova l’ho già avuta alle Strade Bianche. Ora servirà anche un po’ di fortuna perché con quella direi che siamo in credito". E il riferimento va alla foratura che ha fermato il Garzo mentre era in fuga sugli sterrati senesi.
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