“Gli studenti eccellenti non riescono a emergere”

Il preside del Compresivo 3, scelto da molti studenti giostrai, spiega i meccanismi di un'istruzione "mordi e fuggi" e parla del grande spirito di adattamento di questi ragazzi

Le giostreSono sette, in questo mese di aprile, gli studenti in più del comprensivo Varese 3. Sono i ragazzi delle giostre parcheggiate alla Schiranna per tutto il periodo pasquale: 4 sono iscritti alla Locatelli e tre alla media Vidoletti: « Ogni anno ritornano nello stesso gruppo classe dell’anno precedente – spiega il dirigente Antonio Antonellis – arrivano con il loro quaderno che certifica le competenze e i voti. Ripartono con l’aggiunta di ciò che hanno imparato con i nostri insegnanti».

Di solito, chi parcheggia in via Crispi sa di dover bussare al dirigente della Vidoletti: « Per loro è importante avere almeno la possibilità di ritrovare vecchi amici. È difficile ricominciare ogni volta con un metodo differente e programmi a volte distanti: non c’è continuità e questo li porta spesso a finire il percorso dell’obbligo formativo e a ritirarsi. Così, le eccellenze non hanno modo di essere potenziate. Si tratta di ragazzi molto svegli, abituati a flessibilità e spirito di adattamento. Non ho mai avuto un problema con loro. Soprattutto alle elementari riescono a instaurare vere amicizie pur in un lasso di tempo limitato. Alle medie, i problemi dell’adolescenza possono complicare un po’ i rapporti, ma io non ho mai dovuto intervenire. Anche perchè si tratta di ragazzi molto ospitali e accoglienti. Nel caso, comunque, si registrassero disagi, si interverrebbe con i tradizionali metodi: il coinvolgimento dei genitori, l’intervento della psicologa e così via».

Il loro arrivo in classe avviene alla spicciolata: a mano a mano che arrivano si inseriscono nella classe: « In questo modo non abbiamo l’opportunità di organizzare un momento di accoglienza che li metta subito a loro agio. Ripeto, comunque, che sono ragazzi che si adattano molto facilmente».
Sono studenti "particolari" , molto pronti ad affrontare la vita e ogni difficoltà: « Il sistema scolastico si deve adattare. Non ci sono percorsi paralleli per loro. Gli insegnanti di solito li trattano con un occhio di riguardo, ma non possono creare lezioni personalizzate. È chiaro che i singoli professori possono fare ben poco: un’interrogazione o una verifica quando è possibile. Quindi li salutano. Le eccellenze, ripeto, non riescono a emergere, anche perchè il loro destino è spesso segnato dalle giostre».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Aprile 2012
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